Caldara, dal campo ai banchi dell’università
L’atalantino Caldara studente universitario in management alla Luiss di Roma «Ci aspettano due imprese: col Borussia in Europa e con la Juve in Coppa Italia»
A giugno, quando sarà juventino a tutti gli effetti (quelli giocati), manca ancora qualche mesetto, ma le idee sono chiare: «Vado a Torino con la consapevolezza di dover migliorare e cercare di copiare giocatori che hanno fatto e stanno facendo la storia della Nazionale, come Barzagli e Chiellini». E bravo, Mattia. Ha raccontato di essere cresciuto con il poster di Chiello in cameretta, lo ammira per la sua grinta ed è stato così timido che (reverenzialmente) non ha avuto nemmeno il coraggio di chiedergli la maglia alla fine di una partita. Ma prossimamente, da compagno di squadra, Caldara potrà chiedergli tutto, dai segreti tecnici alle dritte universitarie. «Scusa, Giorgio, ma Mertens domenica prossima come lo fermiamo? E poi, mi daresti una mano a capire quel passaggio nel testo di economia aziendale? Sai, domani ho l’appello». Potrebbe essere questo, con un sottofondo di umiltà, lo stralcio di una prossima conversazione tra i due difensori bianconeri, che tra le molte cose in comune avranno anche la laurea. Guarda caso, in materie economiche. Forte del motto «fino alla fine», King Kong Chiellini ha conseguito, nell’aprile scorso, la seconda laurea specialistica in Business Administration presso la Scuola di management ed Economia dell’ Università degli Studi di Torino (110 e lode con menzione di merito).
Un analogo percorso accademico è quello che anche Caldara si appresta a percorrere. Ieri, infatti, alla Luiss di Roma ha ricevuto una borsa di studio per merito sportivo per un corso di laurea triennale in Economia e Management. Materie e piano di studi molto simili a quelli di Chiellini, con un ottimo 93 spuntato alla maturità di ragioneria, Mattia ritornerà sui libri grazie alla collaborazione tra la prestigiosa università e Gr Sports Agency, la società fondata dal suo procuratore Giuseppe Riso.
Chiellini e Stendardo
Frullare libri e palloni è possibile. Ed è una cosa che sembrerebbe riuscire particolarmente bene ai difensori. Accanto a Chiellini (che pure ha in tasca un’altra laurea in economia e commercio) al centro della scena dei coronati d’alloro fubbalieri figura anche Willy Stendardo, laureato in Giurisprudenza. La sua mancata convocazione per la partita contro l’Inter, a settembre 2014, perché impegnato nell’esame orale per l’abilitazione alla professione di avvocato, resta uno dei momenti topici della storia nerazzurra, che non annovera altri laureati. Un caso, quello di Stendardo, che aveva fatto sventolare il tema dei calciatori attrezzati di dribbling e cultura. Se per Caldara c’è tempo per pensare alla pergamena, altri esami (che non finiscono mai) sono imminenti.
«Schiena bloccata»
Rimasto in tribuna domenica scorsa, il centrale nerazzurro conta di rientrare contro il Borussia: «Ho un piccolo problema alla schiena, spero di risolverlo al più presto — ha dichiarato fiducioso, aggiungendo —: stiamo lottando su tre fronti e questo ci rende orgogliosi». Primo fronte. Europa: «Ora ci aspetta la partita col Dortmund in Europa League e cercheremo di fare
Superiori Il nerazzurro ha conseguito la maturità in ragioneria con il punteggio di 93
un’altra impresa». Secondo fronte, campionato: «Anche quest’anno cercheremo di giocarcela fino all’ultimo per portare l’Atalanta di nuovo in Europa League. Ci sono molte squadre in lotta per noi ma proveremo a vincere più partite possibili». Terzo fronte, Coppa Italia «Dobbiamo giocare sempre per vincere, a Torino sarà molto complicato ma possiamo fare una buona partita. Proveremo a a mettere in difficoltà la Juve. Ci proveremo fino alla fine». Toh, lo stesso motto universitario di Chiellini. Per Europa e Coppa Italia basterebbero un paio di vittorie al bacio. Per quello accademico, appuntamento tra tre anni.