Fondazione defraudata Condannata una famiglia
L’indagine era partita come frode informatica ed è lì che torna. Marito, moglie, figlia e genero di Palosco sono stati condannati dai 2,8 ai 3 anni per un giro di bonifici di 52.050 e 45.380 euro prelevati, a loro insaputa, dai conti della Fondazione italiana sclerosi multipla di Genova e della Lux Impianti di Avezzano. I due uomini per trasferimento fraudolento di valori, le donne per riciclaggio. Ma ora atti al pm per indagare sulla frode.
Cinquantamila euro il 21 maggio 2014, il giorno dopo 15.000 e 10.000. Ma anche 1.000 e 2.000 euro. In questo modo il denaro è passato da un conto corrente all’altro con bonifici bancari o postagiro. Tutto in famiglia, marito, moglie, figlia e genero di Palosco, che ieri sono stati condannati per riciclaggio. Perché quel denaro è risultato trasferito dai conti della Fondazione Italiana Sclerosi multipla di Genova e della Lux Impianti di Avezzano (L’Aquila), a loro insaputa: 52.050 e 43.380 euro. Questo, attraverso una frode informatica su cui va fatta ancora chiarezza. Il collegio presieduto dal giudice Antonella Bertoja ha infatti rimesso gli atti alla Procura perché indaghi su chi sia riuscito a violare la home banking. Ma uno spunto l’ha dato. Ha condannato Mario Belotti, di 64 anni, e il genero Marco Rolfi, 30 anni, a 3 anni di reclusione riqualificando il reato di riciclaggio in quello di trasferimento fraudolento di valori: il primo bonifico era arrivato sul conto della società cooperativa del primo e su quello del secondo. Hanno poi girato il denaro in tranche sui conti di Ornella Pezzoni, 61 anni, e della figlia Andrea Celeste Belotti, che sono state condannate a 2 anni e 8 mesi per riciclaggio. Alla fondazione 30.000 euro di provvisionale. Se n’era accorta vedendo in bilancio una spesa che non le risultava giustificata con lavori edili. Le difese, avvocati Luca Baj e Samantha Vignati, hanno chiesto il minimo della pena.