Albini, il ricordo della «sua» Milano
In Fiera l’evento in memoria dell’imprenditore: «Presidente indimenticabile»
Un pannello enorme con tanti colori e una scritta: «Grazie Silvio, Nostro indimenticabile Presidente». Così, in fiera, Milano Unica ha voluto ricordare l’imprenditore Silvio Albini scomparso il 22 gennaio scorso. Sul pannello gli ospiti hanno potuto aggiungere le loro dediche in sua memoria. Il fratello Stefano: «Siamo orgogliosi di appartenere all’Italia e di rappresentare la bellezza».
La poesia «Ho lottato per l’amore e mi sono addormentato in un campo di fiori» Tessuti pregiati Nello stand della casa di moda bergamasca, canapa e un denim elegantissimo
Il pannello è enorme, e quella scritta «Grazie Silvio, Nostro indimenticabile Presidente» si staglia tra i colori. Blu, giallo, verde e rosso. Il presidente di Milano Unica, Ercole Botto Poala invita gli ospiti a scriverci sopra un ricordo, un pensiero per Silvio Albini. E il primo che prende il pennarello non ha nessuna esitazione: «Ciao Silvio — abbozza con decisione —, ti ricorderemo sempre con il tuo immancabile zainetto nero sulle spalle».
Via via tutti gli altri, imprenditori, clienti, i buyers che arrivano da ogni parte del mondo hanno, nel ricordo dell’imprenditore scomparso pensieri gentili, ricordi sottovoce nel foyer della Fiera di Milano che si riempie. Non è facile parlare di chi non c’è più. Ma dalle molte cose di una Fiera che Silvio Albini non solo ha presieduto, ma ha molto amato traspare la sua passione si capisce che qui, la sua figura, il suo operato, la sua visione non sono passati senza lasciare traccia. Basta dare un’occhiata allo stand del Cotonificio per capire come la passione resta il motore di tutto. Anche adesso che lui non c’è più. Verrebbe da dire, soprattutto adesso che lui non c’è più. I tessuti parlano, quasi incantano con le loro trame, i colori, i quadretti, i fiori, le righe i cotoni. Le serie limitate, come alcuni tessuti della Thomas Mason, tolti dai 700 tomi che sono conservati in azienda e che sono stati rivisitati in una miscellanea di colori che incanta. Come un arcobaleno che non ti aspetteresti. Non è difficile capire perché siano così ambiti, così ricercati e, una volta trasformati in camicie, finiscano per essere indossati dai re. Sanno di freschezza i lini, e di sensibile sostenibilità molti altri tessuti che racchiudono piccoli, grandi segreti proprio nel segno di quella sostenibilità che era diventata un mantra, una filosofia industriale di Silvio Albini. C’è la canapa, leggerissima, che sa già d’estate, le sahariane, un denim elegantissimo. Il bello del bel tessuto, che pare un gioco di parole, riesce a dare un tocco di straordinaria eleganza ad una camicia in denim.
Dietro il campionario, nello stand gli operatori commerciali sono all’opera. Gli ordini, i clienti, le collezioni, il fatturato. Si va avanti. Si deve andare avanti. Guardando i tessuti della collezione donna, è già estate. Il giallo, il rosa, il viola. Sono pieni di vita. E alla vita, con un richiamo prepotente, si rifà anche il discorso di Stefano Albini, neo presidente. Non sarebbe stato possibile, in un’occasione come questa, non ricordare il fratello. Hanno scelto di farlo nel modo in cui lo stesso Silvio Albini avrebbe voluto. Un brindisi in suo onore. La tristezza c’è, inutile nasconderlo, ma Stefano Albini davanti ad un mondo che suo fratello conosceva bene, fa appello a tutte le sue forze per tener duro. Anche se, ad un certo punto, si lascerà scappare: «Mi viene da piangere». Ma la positività, quel «guardare il bicchiere mezzo pieno» che era uno dei motti dell’amato fratello, alla fine dominano le sue parole. Un discorso semplice: la necessità di fare squadra, innanzitutto, con la consapevolezza di «essere i rappresentanti della bellezza nel mondo. Siamo orgogliosi di appartenere all’Italia». E poi le corde dell’affetto personale: «Vi ringrazio, con la mia famiglia per la partecipazione al nostro dolore. Il vostro affetto lo abbiamo sentito tutto. Ci date la forza di andare avanti, e Silvio sarebbe contento di vederci così insieme, coesi e uniti. Come sta dimostrando il nostro management». Silvio è in un campo di fiori. La poesia che Giovanni Albini gli ha dedicato dice proprio così. «Ho conosciuto l’affanno dell’uomo e dai miei semi sono spuntati fiori — recitano i versi —. Ho lottato per l’amore e mi sono addormentato in un campo di fiori».