Corriere della Sera (Bergamo)

Azzardo e minori «Primo contatto sotto i 10 anni»

Alle superiori più di uno su due ha già giocato

- Laterza

Nel 2016 su 2.827 giovani da 23 scuole medie e 11.494 giovani da 30 scuole superiori, il 28% degli studenti delle medie e il 58,2% delle superiori ha dichiarato di aver già giocato. Tra loro, il 15,5% dei giovani tra i 14 e i 19 anni e il 13,7% dei ragazzi tra gli 11 e i 13 gioca ogni settimana. Il primo contatto è avvenuto al di sotto dei 10 anni per il 31,3% dei ragazzi attraverso il gratta e vinci, e per il 23,6% attraverso le slotmachin­e. Sono i dati di un’indagine sul gioco d’azzardo elaborata dallo psicologo Simone Feder nell’ambito della seconda tranche del progetto «La posta in gioco», finanziato dalla Regione e promosso dall’ambito 1 di Bergamo. Oltre ai giovani, l’altra fascia a rischio è quella degli anziani. Per questo, tra aprile e maggio nei Centri Terza Età saranno avviati dei laboratori specifici. Ad aprile si terranno inoltre incontri formativi ai volontari della Caritas, ai parroci e agli agenti sindacali, organizzat­i da Ats Bergamo e dall’Asst Papa Giovanni.

Gioco d’azzardo: una questione sociale che tocca ogni fascia d’età, dai ragazzini agli anziani. Per contrastar­e il fenomeno, parte la seconda tranche del progetto «La posta in gioco», iniziato nel 2015 nell’ambito 1 di Bergamo e finanziato dalla Regione. Ed è un fenomeno che, rispetto ai più giovani, ha tratti inquietant­i. Da un’indagine svolta dallo psicologo Simone Feder nel 2016 su 2.827 giovani da 23 scuole medie e 11.494 giovani da 30 scuole superiori, il 28% degli studenti delle medie e il 58,2% delle superiori ha già giocato. Tra loro, il 15,5% dei giovani tra i 14 e i 19 anni e il 13,7% dei ragazzi tra gli 11 e i 13 gioca ogni settimana. Il primo contatto è avvenuto al di sotto dei 10 anni per il 31,3% dei ragazzi attraverso il gratta e vinci, e per il 23,6% attraverso le slot-machine.

La presentazi­one di questi dati nelle scuole rientra nelle iniziative del secondo ciclo del progetto «La posta in gioco», che ha ricevuto 15 mila euro di finanziame­nti dalla Regione (ne aveva avuti 50 mila all’avvio del primo ciclo nel 2015). Il dottor Feder sarà negli istituti Natta, Galli e Pesenti nel mese di aprile per commentare i risultati delle indagini con gli studenti che vi hanno preso parte.

L’ambiente famigliare è determinan­te nella predisposi­zione al gioco. Dallo studio è emerso che l’8,6% dei ragazzi delle medie e l’8,3% dei ragazzi delle superiori hanno genitori o fratelli e sorelle che giocano d’azzardo. Se i genitori spendono in azzardo, aumenta la percentual­e dei giovani che giocano quotidiana­mente (19,2%). La stessa percentual­e scende all’1,4% nel caso in cui i genitori non siano giocatori.

Il Comune di Bergamo, nel 2016, aveva calcolato che la spesa media in famiglia per il gioco corrispond­e a 3.928 euro all’anno.

Oltre ai giovani, l’altra fascia a rischio è quella degli anziani. Per questo, tra aprile e maggio nei Centri Terza Età saranno avviati dei laboratori specifici. «I frequentat­ori dei centri proveranno a giocare sotto la guida di esperti — spiega l’assessore alla Coesione sociale del Comune di Bergamo Maria Carolina Marchesi —. Sembra un controsens­o, ma lo scopo è dimostrare, in un ambiente tutelato e alla presenza di un esperto, che il gioco è sempre perdente».

Allo stesso modo è fondamenta­le la formazione delle figure di riferiment­o o che possono influenzar­e chi gioca. Il 9 e il 23 aprile si terranno incontri formativi ai volontari della Caritas, ai parroci e agli agenti sindacali, organizzat­i da Ats Bergamo e dall’Asst Papa Giovanni. E chi desidera diventare formatore dei corsi

obbligator­i dedicati ai gestori delle sale gioco può inviare il proprio curriculum entro il 15 febbraio a protocollo.generale@ats-bg.it.

«Inoltre — spiegano le referenti del progetto “La posta in gioco”, Cristina Suardi e Gabriella Paganelli —, stiamo realizzand­o un nuovo monitoragg­io sulla presenza delle slot machines, misurando le distanze dai luoghi sensibili. I risultati saranno pronti per l’estate». Infatti un altro fattore d’allarme dell’indagine elaborata dallo psicologo Simone Feder è che il 51,2% dei ragazzi della scuola media conosce i luoghi dove è possibile giocare d’azzardo anche se minorenne (il dato si impenna al 73,3% per le superiori).

La sensibiliz­zazione sull’argomento passerà attraverso il prossimo lancio di una campagna, ma anche attraverso forme diverse, come il teatro. Venerdì alle 21 all’auditorium di piazza della Libertà si terrà «Il circo delle illusioni», uno spettacolo comico (dolceamaro) che spiega i meccanismi alla base del gioco. Sul palco gli attori Filippo Arceloni ed Enzo Valeri Peruta della compagnia «La Pulce».

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