«Vogliamo rigenerare la politica»
La filiale bergamasca di Energie per l’Italia, il movimento di centrodestra 2.0 lanciato da Stefano Parisi, è all’esordio. Il circolo, che conta una ventina di aderenti, è nato un paio di settimane fa e corre alle Regionali a fianco del leghista Attilio Fontana, mentre diserterà le elezioni politiche per sottrarsi alle «accuse di indebolire la coalizione». Alla vigilia del debutto, il referente Roberto Terranova iscrive il progetto nelle coordinate del «liberalismo da Einaudi a Friedman e del popolarismo alla don Sturzo», con l’obiettivo di «riavvicinare i cittadini alla politica, superando i beceri attacchi personali e le mance elettorali». Energie per l’Italia comparirà sulle schede di ogni provincia. A Bergamo, nessuno dei candidati ha precedenti politici: a monte della discesa in campo, dicono, c’è una passione nel civismo riaccesa dall’ex manager. Lo spauracchio dei sondaggi non inquieta: nel Lazio, dove Parisi è lo sfidante prescelto dell’intera coalizione come candidato presidente, la sua lista è accreditata attorno al 7%. In Lombardia la sfida è in salita: nei ranghi di un centrodestra già agguerrito, lo spazio di manovra è più contenuto. «Nasciamo per rigenerare la politica — spiega il capolista Giuseppe Bassi — e arrestare la morìa dei 10 milioni di voti moderati». I pilastri del programma sono la sussidiarietà, «cioè spazio ai privati», e la «cultura della valutazione attraverso la trasparenza sui risultati». Per i giovani, la ricetta dei parisiani è un debito d’onore su modello anglosassone. Gli altri candidati al Consiglio sono: Lara Baghino, Gianluca Morelli, Susanna Creperio, Giuseppe Radaelli, Romilda Fassina, Lorenzo Righi, Vittoria Ravanelli, Valentino Savoldi e Vanessa Rota.