Arrestato l’esperto di pannelli solari: ne ha rubati mille
Gli impianti venivano portati a Zingonia o spediti in Marocco e montati in mezzo al deserto
Lo chiamavano l’«Elettricista»: quando serviva uno bravo a smontare i pannelli solari da rubare chiamavano lui. Adesso H.E.H., 45 anni, marocchino abitante a Corna Imagna, è stato arrestato appena sbarcato a Orio.
Lo chiamano l’«Elettricista»: quando serve uno bravo a smontare i pannelli solari da rubare chiamano lui. O meglio: lo chiamavano, visto che qualche sera fa è stato arrestato appena sbarcato a Orio e adesso è in carcere. Ma negli anni scorsi H.E.H., 45 anni, marocchino abitante a Corna Imagna, aveva avuto modo di lavorare sodo col cacciavite, visto che lui e i suoi complici sono accusati di avere rubato mille pannelli solari per un valore di mezzo milione di euro. Questo solo per le nove incursioni tra il 2016 e il 2017 a Cremona, Mantova e Brescia per le quali i carabinieri hanno accertato le responsabilità della banda. Ma si sta investigando anche su furti commessi nella Bergamasca. In diversi casi i pannelli rubati venivano portati ad alcuni marocchini a Zingonia, che li rivendevano ad aziende della zona o li cedevano ad altri ricettatori nelle province di Bologna e Udine. Ma nella maggior parte dei casi la refurtiva appena rubata veniva subito portata a Genova e caricata con documenti falsi su navi per il Marocco. Lì i pannelli venivano venduti a cento euro l’uno e finivano in sterminati impianti fotovoltaici in pieno deserto.
L’«Elettricista» era diventato esperto nel ramo dopo avere lavorato per nove anni in un’azienda del settore nel Bresciano. Dopo il licenziamento, nel 2014, aveva sfruttato le sue competenze tecniche per dedicarsi al furto dei pannelli, tanto da essere chiamato come consulente anche da bande specializzate attive a Chieti, Udine e in Emilia Romagna. La sua banda, secondo i carabinieri cremonesi, agiva sempre nello stesso modo. Il fratello, anch’egli abitante a Corna Imagna, trovava gli obiettivi, poi lui arrivava, compiva un sopralluogo di notte e spiegava come agire. La banda disattivava gli allarmi e caricava sui camion anche duecento pannelli alla volta. Il marzo scorso l’uomo era in trasferta a Chieti quando aveva saputo della retata dei carabinieri che avevano arrestato i suoi quattro complici. Era subito scappato a Barcellona e da lì in Marocco.
Nei giorni scorsi ha deciso di tornare e lo ha comunicato ai parenti in Italia, che però venivano tenuti d’occhio dai carabinieri. E quando è sbarcato a Orio ha trovato le manette. Accusato di nove furti pluriaggravati, ha già ammesso con il gip di Cremona le proprie responsabilità.