FI, contratto per candidati
Liste per le regionali, la novità degli azzurri Franco: è una scrittura privata, ha validità giuridica
Forza Italia lancia la corsa dei suoi candidati alle Regionali facendo firmare la loro versione del contratto con gli elettori, premunendosi contro i consiglieri che non si adeguano alle direttive del partito o che lasciano addirittura il gruppo.
Non ci sono le salatissime multe degli accordi pre elettorali dei grillini, ma la velata minaccia di rivolgersi agli avvocati sì. Forza Italia lancia la corsa dei suoi candidati alle Regionali facendo firmare la loro versione del contratto con gli elettori, premunendosi contro i consiglieri che non si adeguano alle direttive del partito (salvo «casi di coscienza») o che lasciano addirittura il gruppo.
Ieri i candidati hanno firmato i propri «impegni morali» nel «pieno rispetto dei più alti valori di libertà, democrazia, giustizia e solidarietà» del partito. Gli eletti ne dovranno poi firmare un altro in cui si impegneranno a «seguire la linea politica in Consiglio regionale e ad aderire a tutte le iniziative del gruppo consiliare e alla linea dei parlamentari», e «a portare avanti un progetto di legge regionale che sia chiaro sul vincolo di mandato». «Ha valore di scrittura privata e quindi potremmo intervenire con gli avvocati: in passato con qualsentato. che consigliere comunale ci siamo andati vicini — spiega il coordinatore provinciale Paolo Franco —. Non ho dubbi sulle persone che ho davanti, ma dare la parola è prendere un impegno, serve coerenza di mandato».
Ma per il resto Forza Italia sprizza ottimismo: si aspetta il 18% dei voti in provincia per le Politiche («e un risultato simile per le Regionali», precisa il candidato alla Camera Stefano Benigni) e «almeno» due consiglieri; ne prevedono poi due leghisti, due pd, un cinquestelle e uno ciascuno a Lista Fontana e Lista Gori.
«La lista è stata fatta con criteri meritocratici e con connotazioni territoriali in modo da coprire tutta la provincia — spiega Franco —. Questo pagherà, visto che si tratta di persone che conoscono bene il territorio e i suoi problemi». I temi sono sempre quelli del lavoro, della viabilità, del sociale e della sicurezza, «ma senza i sindaci sceriffi, non è il loro mestiere».
Il problema, spiega il coordinatore, è «portare al voto l’elettorato moderato, perché riconosce la nostra rappresentatività. E chiedere due preferenze può essere complicato ma importante». Come è importante «dare un voto a una donna e uno a un uomo — specifica la candidata senatrice Alessandra Gallone —. Noi non siamo femministe ma femminili: esprimere due preferenze è arricchire la possibilità di essere rappre- Il risultato sarà positivo e con i parlamentari si creerà una filiera virtuosa».
Anche se la campagna, riconoscono i candidati, è complicata dall’addio di Roberto Maroni («ma anche cinque anni fa avrei scelto Fontana», confessa Franco) e dal cambio di capolista da Alessandro Sorte («sulla cui elezione basavamo la campagna», dice Alessandra Ghilardi) a Franco. Oltre al coordinatore (che varerà la sua personale campagna oggi alle 19 in Fiera), sono in lista Beatrice Bolandrini, Jonathan Lobati, Maria Angela Poli, Diego Bertocchi, Antonietta Carpino, Maurizio Colombo, Sara Riva, Paolo Dolci e Alessandra Ghilardi.
Le previsioni Il partito si aspetta il 18% dei voti e la conquista di due consiglieri regionali