Arioldi: «Serve formazione e strategia»
Il neo presidente dei giovani di Confindustria: no alla tassa sui robot
«Più che la detassazione, servirebbe un contributo per la formazione iniziale». Questa la ricetta per il futuro del nuovo presidente dei giovani imprenditori di Confindustria, Alessandro Arioldi.
Le esigenze Il presidente Scaglia: la priorità è puntare sulla competitività delle imprese
Dietro la cravatta con l’aquilotto ricamato («mi sento confindustriale dentro, questo mondo mi ha permesso di crescere») le idee sono chiare. E concrete. Alessandro Arioldi, 36 anni, ieri è stato eletto presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria (succede a Marco Manzoni) ma ne aveva 24 quando ha fondato nel 2006 la sua Easytech a Medolago.
I suoi 11 dipendenti in questa realtà (perché, nel frattempo, ha fondato altre imprese in svariati ambiti sempre tecnologici e affini) hanno un’età media di 22 anni. Si occupano di consulenza e sicurezza informatica.In pratica ti sanno dire che cosa serve per far funzionare un’attività. Forniscono soluzioni ai problemi gestionali, mettono in sicurezza i sistemi e i dati. Ecco spiegato come, per forma mentis imprenditoriale, il neo presidente, per il prossimo triennio, seguirà un binario tracciato di praticità. Rapporti con le scuole, formazione degli imprenditori e un proficuo matching tra aziende e startup sono i tre obiettivi cui Arioldi punta con decisione.
Un mood che si declina anche in chiave politica. «Noi lavoriamo per il futuro, sui contenuti. Io lavorerò per altri 30 anni e vorrei avere un vision di quello che avverrà, di dove sarà l’Italia tra un trentennio, mentre i politici raccolgono nel breve termine». Il 4 marzo è dietro l’angolo. «La politica deve essere concreta. Penso, ad esempio, alla tassazione sui robot che qualcuno ha ventilato, dimenticando che il lavoro prodotto in chiave sostenibile ci permette di competere e la competitività genera crescita. Allo stesso modo — prosegue Arioldi — se si parla di disoccupazione giovanile, più che una detassazione vedrei un contributo ai lavoratori per la loro formazione iniziale, i giovani vanno formati. Noi come associazione siamo apolitici, lavoriamo sui contenuti, dobbiamo proporre».
L’agenda confindustriale è stata sottoposta, in via preventiva, ai candidati alla guida della Regione Lombardia. Lo conferma il presidente di Confindustria Bergamo, Stefano Scaglia: «Le esigenze delle imprese sono sul tavolo dei vari candidati che incontreremo il prossimo lunedì 19 febbraio in Assolombarda». I temi forti sono stati enucleati: «Al centro delle strategie abbiamo messo la competitività dell’impresa. Questo — continua Scaglia — significa il supporto alle politiche di innovazione, agli strumenti che funzionano con i cluster. Significa attenzione al sistema dell’istruzione e degli Its che, a nostro avviso, sono uno strumento fondamentale per le competenze dei nostri giovani. E ancora un’attenzione alle doti, agli istituti professionali. Regione Lombardia ha una serie di competenze sul tema della formazione. Auspichiamo che metta attenzione su questo, che concentri le risorse sugli Its in modo mirato, in funzione di quelle che sono le specializzazioni ed eventualmente se ne creino di nuove». E il dopo 4 marzo? «Vedremo. Confindustria ha seguito un percorso che dovrà sfociare in proposte di politica economica e nazionale. Speriamo — conclude Scaglia — che l’esito delle votazioni porti un governo che sia vicino alle istanze degli imprenditori. Nessun endorsement, le nostre piattaforme sono sul tavolo. Stiamo a vedere cosa esce dall’incontro il prossimo lunedì».