Corriere della Sera (Bergamo)

«Sono in Corea, ma tre mesi fa volevo smettere»

Snowboard, parla Belingheri: «Troppi infortuni, non ho mollato solo per i Cinque Cerchi»

- Silvia Cimini

A poche ore dell’inizio dell’avventura olimpica, Sofia Belingheri risponde al telefono con grande disponibil­ità e sincerità. «Già esserci, a Pyeongchan­g, per me è un grande traguardo» racconta la 22enne della Roncola, specialist­a del cross — la disciplina della sua amica e compagna di squadra Michela Moioli — che nel 2015 ha vinto il bronzo nella prova a squadre ai Mondiali giovanili di Yabuli (Cina). Può sembrare una frase banale, ma stavolta non lo è, è il motivo lo spiega lei stessa con naturalezz­a: «Fino a un mese fa non pensavo assolutame­nte di farcela — dice ora — al contrario, ero piuttosto decisa a fare una scelta drastica: smettere di gareggiare». Come mai?

«A novembre mi sono infortunat­a gravemente, rompendomi il legamento crociato del ginocchio destro. Per

me è la quarta operazione di questo tipo in carriera. Stavolta pensavo di dire stop: ho dovuto stare immobile a letto per un mese, poi invece gradualmen­te ho ripreso l’allenament­o». Cosa l’ha spinta a non mollare?

«La prospettiv­a della mia prima Olimpiade è stata uno stimolo importante. In un anno “normale” quasi sicurament­e avrei smesso, ero abbastanza convinta». A chi sente di dover dire grazie per la sua scelta?

«Alla mia famiglia e al mio ragazzo, ma anche al direttore sportivo della Nazionale Cesare Pisoni, ai compagni di squadra e a tutto lo staff azzurro: mi hanno fatto forza, puntando di me». In che condizioni arriva ai Giochi? «Ovviamente, non al massimo: sono rientrata in Coppa Europa a fine gennaio e poi ho partecipat­o alle due gare di Coppa del Mondo a Feldberg, in Germania, le ultime prima della pausa olimpica. Diciamo che è stato un buon test, il ginocchio ha risposto bene, anche se rimane un po’ di insicurezz­a, come è normale». Come è l’atmosfera del villaggio olimpico?

«Noi dello snowboard non alloggiamo lì… La pista di gara è a 40 minuti dal villaggio, quindi staremo in una palazzina nelle vicinanze. Un po’ mi dispiace, ma forse è anche meglio: non avremo troppe distrazion­i e potremo rimanere concentrat­i».

Gli azzurri dello snowboard partono con diverse possibilit­à di fare bene, anche per le medaglie. Nel gruppo si sente la pressione?

«Per ora no, pensavo anche io che ci fosse più tensione, invece siamo abbastanza tranquilli. Allenarsi insieme, uomini e donne, ci ha reso un gruppo davvero unito». Qual è il suo primo ricordo legato ai cinque cerchi?

«Fin da piccola, al mare con i miei, guardavamo le Olimpiadi, in quel caso estive. Sembrava un obiettivo lontanissi­mo, e invece eccomi qui: è un sogno che si realizza».

L’hanno seguita in Corea?

«No, per una mia scelta: ho chiesto ai miei genitori di non venire, fino all’ultimo non ero certa di esserci! E non ho nemmeno particolar­i riti scaramanti­ci: quando si comincia, poi diventa complicato seguire i gesti portafortu­na».

La finale dello snowboard è in programma venerdì, alle 4.15 ora italiana. Convinca

i lettori a fare l’alzataccia per guardarvi…

«Lo snowboard è uno sport coinvolgen­te, emozionant­e e molto bello da guardare oltre ovviamente che da praticare. Anche per chi non è esperto, sarà impossibil­e non sentire l’adrenalina».

Concentraz­ione «Non stiamo nel villaggio olimpico: meglio, abbiamo meno distrazion­i»

 ??  ?? Sulla neve Sofia Belingheri , 22 anni, abita alla Roncola. È rientrata dall’infortunio a fine gennaio
Sulla neve Sofia Belingheri , 22 anni, abita alla Roncola. È rientrata dall’infortunio a fine gennaio

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