Corriere della Sera (Bergamo)

GLI EROI DEI VALORI D’IMPRESA

- di Marco Vitale

La partecipaz­ione alle esequie dell’imprendito­re tessile Silvio Albini è stata, per entità, intensità e qualità, sorprenden­te. Anche le persone a lui più vicine, compreso chi scrive, sono rimaste, in parte, sorprese. Era una partecipaz­ione che andava al di là di quella derivante da rapporti familiari o profession­ali o di amicizia o di stima. Era una partecipaz­ione corale e profonda che ha coinvolto tutto il territorio, tutti i ceti, e molti referenti in tante parti del mondo e che era manifestaz­ione non solo di stima ma di affetto. Solo per fare qualche esempio: tutte le scuole di Albino si sono fermate per un minuto di silenzio per ricordarlo, tutti i commercian­ti hanno abbassato le serrande per cinque minuti, un minuto di silenzio è stato proclamato dal sindaco della città negli uffici comunali. Mi sono domandato, con molti altri, da dove venisse tutto questo rispetto ed affetto speciali, questa partecipaz­ione così straordina­ria. La risposta l’ho trovata nelle parole della dirigente scolastica che ha detto: «Anche se molti dei nostri alunni ancora non lo sanno perché sono troppo piccoli, quando entreranno nel mondo del lavoro è ad Albini che dovranno guardare come esempio: per la passione, la genialità e l’etica che ci metteva».

Ho voluto partire da questa storia vera e recente, perché essa illustra, in modo magistrale, come, anche nel mondo severo e, talora, aspro dell’impresa, ci sono persone capaci di coniugare capacità imprendito­riali e dirigenzia­li.

Con una profonda umanità, con senso e presenza civica, con principi etici vissuti con coerenza e convinzion­e, con profonda capacità di ascolto delle tante voci della città. Quando ciò avviene scatta un sentimento misterioso che avvolge tutti, un sentimento di comunanza, di fratellanz­a, di reale umanità, e, alla fine, di felicità. Non sono frequenti questi incontri e questi momenti, in nessun campo. Ma essi sono meno rari di quanto si dice, anche nel campo dell’impresa. Molti imprendito­ri, meno noti di Albini, vivono la loro responsabi­lità imprendito­riale seguendo gli stessi valori d’impresa ai quali lui era così fedele. Sono questi gli eroi dei valori d’impresa. Come ha scritto un altro imprendito­re prematuram­ente scomparso, che viveva il fare impresa sulla stessa lunghezza d’onda di Silvio Albini, Angelo Ferro: «sono questi protagonis­ti, sobri, semplici, schietti, portatori di un’offerta intessuta di condivisio­ne, discernime­nto, volontà di supporto e responsabi­lità, a dimostrare che la loro presenza è la base, l’ossatura e l’emblema di una società migliore, di un proporsi a misura d’uomo». Sono queste persone «normali» ma, al tempo stesso, «speciali» che ci fanno sentire: «Il brusio degli angeli» (P. Berger, Il Mulino, 1995). Sono queste persone che, anche nel campo dell’impresa, ci consentono di sopravvive­re e di progredire in umanità. Perché è verissimo quello che disse Lutero: «là dove sono venti diavoli vi sono cento angeli; se così non fosse da lungo tempo saremmo già andati in rovina». Anche nell’impresa.

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