Il caos a casa del piromane
Per sette ore gli inquilini della palazzina Aler di via Nikolajewka, a Clusone, sono rimasti in cortile per il timore di un pericolo chimico. Nell’edificio abita Luigi Bigoni, il 73enne condannato per gli incendi al ponte del Costone. L’allarme è poi rientrato.
Se la chiamata fosse partita da un condominio qualsiasi forse la faccenda avrebbe preso una piega diversa. Ma nelle case Aler di via Nikolajewka, a Clusone, abita Luigi Bigoni, 73 anni, il 29 gennaio condannato a 3 anni e 10 mesi per gli otto incendi al ponte del Costone tra fine 2016 e marzo 2017. Oltre a un processo in sospeso per altri 13 roghi, il pensionato ha alle spalle due patteggiamenti per stalking ai vicini. E questo spiega il finimondo.
Pochi minuti dopo le 10 di ieri una donna marocchina chiama il 112. Lei e la figlia non riescono a respirare, riferisce. I carabinieri allertano il 118 e si precipitano all’indirizzo. Nel giro di poco, le persone che sostengono di avere disturbi salgono a 15 (su 21 inquilini), si teme che nell’aria sia stata spruzzata una sostanza chimica pericolosa.
Bigoni è fuori nella sua unica ora di libertà (è ai domiciliari). Da Bergamo e poi da Milano si muovono le squadre del nucleo Nbcr dei vigili del fuoco (Nucleare, biologico, chimico, radiattivo), seguite dai tecnici di Arpa e Ats e dal sindaco Paolo Olini preoccupato di trovare una sistemazione in caso di inagibilità. Alle 17, il responso: è esclusa la presenza di sostanze tossiconocive nell’aria. A quattro persone viene riscontrata solo un’irritazione alla gola. L’ipotesi è che sia stato spruzzato spray al peperoncino. Chi sia stato è tutto da dimostrare.