Il sogno mancato di nome Batshuayi L’agente: sarebbe venuto a Bergamo
Il suggerimento è arrivato da un giornalista in coda alla conferenza stampa del post Borussia: «Ma questo Batshuayi avrà un fratello da andare a prendere?». Immenso, incredibile; pazzesco: aggettivi che si sprecano e pagelle con una media del 9, Michi Batshuayi è stato il mattatore del match contro i nerazzurri. Un incubo: due gol segnati e il primo propiziato, rubando palla a Freuler.
«Eh, questo è un giocatore forte — ha rintuzzato subito Gasperini commentando in sala stampa — ce lo aveva addirittura
«Al Chelsea aveva poco spazio, cercava una squadra per conquistare i Mondiali»
proposto il suo procuratore, Valeriano Facchini. “L’anno scorso, al Chelsea non giocava, ci dice, prendetelo in prestito”. Non so però se sarebbe mai venuto all’Atalanta. Resta il fatto che è un giocatore molto seguito», ha concluso il mister nerazzurro. Certo il dubbio è amletico; questo nuovo Drogba avrebbe disdegnato Bergamo? E quando e come sarebbe stato proposto alla società? Infine: ma chi è Valeriano Facchini? Quello che Gasp definisce come procuratore del fenomeno è un agente Fifa di 68 anni di origini umbre, ma di stanza ad Olne, un Comune di 4 mila abitanti nella provincia di Liegi in Belgio. «Batshuayi è giocatore fortissimo, più di Morata — attacca Facchini — ma in Inghilterra ha giocato gran poco. Sta cercando di farsi spazio nella Nazionale belga che va ai Mondiali. Qui, in avanti, gioca gente come Lukaku e Mertens e lui, che vuole essere titolare, era alla ricerca di una squadra dove poter giocare con continuità». Facchini si è attivato per piazzarlo in Italia. Ha provato con Inter e Milan (a riprova ci manda un messaggio inviato alla società rossonera lo scorso dicembre: «I rapporti con Braida erano molto più positivi, è una personalità che manca al Milan») che sarebbero state le prime scelte del giocatore. E l’Atalanta? «Era al corrente di questa cosa — prosegue Facchini — sia nell’estate dell’anno scorso che a dicembre. Ma non ho avuto riscontri. La società è molto se- ria e sono sicuro che Batshuayi ci sarebbe venuto. Con lui ho un rapporto di grande confidenza; l’Atalanta è un club importantissimo, gli ho detto, lo avevo convinto». Fatto sta che Batshuayi, dal Marsiglia al Chelsea per 40 milioni, il 31 gennaio è finito al Borussia con la formula del prestito fino a fine stagione. «Per un milione e mezzo, ma con il Chelsea che continua a pagargli lo stipendio», precisa Facchini. Magari l’Atalanta ci avrà fatto anche un pensierino, ma è plausibile che un milione e mezzo per mezza stagione sia stato ritenuto un costo esoso.
Siamo nel campo delle ipotesi. In quello delle certezze ci sono i cinque gol realizzati da Batshuayi nelle prime tre partite, e una telefonata fatta ieri mattina da Facchini a Gasp: «Gli ho chiesto che cosa ne pensasse del giocatore e mi ha risposto che è lui a fare la differenza». Per inciso e a titolo di cronaca Batshuayi ha un fratellastro. Si chiama Aaron Leya Iseka. Ha 21 anni. Descrizione dai siti specializzati: «Punta rapida, fisica, tecnicamente abile e dotata di un discreto senso del gol. Ricorda giocatori come Batshuayi». Ah, però.