Salice senza Terme «Troppi debiti Stop al rilancio»
Il paese si arrende: gli impianti restano chiusi
Il sindaco «Se davvero è la fine della storia, per la comunità e i lavoratori il futuro è nero»
Un cartello con la scritta PAVIA «chiuso» comunica che a Salice le super acque non hanno ricominciato a sgorgare. Le luci sono spente, nessuno accoglie i bagnanti. Il rilancio degli stabilimenti delle sorgenti benefiche del centro termale della Valle Staffora non c’è stato. La nuova proprietà, la romana Dionisi & Partner Broker Srl, che aveva acquisito la società nel dicembre 2015 e voleva riportare Salice Terme ai fasti di un tempo, ha deciso di arrendersi. Il motivo è uno: i debiti. Dieci milioni di euro, a tanto ammonterebbe la mole di denaro dovuto ai creditori. Tra di loro anche tutti gli ex dipendenti che attendono da mesi gli stipendi arretrati; una cifra che si aggira intorno ai 400 mila euro. «Un onere troppo elevato a cui non riusciamo far fronte. Per questo motivo cercheremo un’altra società intenzionata a riaprire gli stabilimenti».
Che il sipario si possa rialzare ancora, per le vie della cittadina termale pavese, sono in pochi a crederci. Un declino inarrestabile senza lieto fine, quello di Salice Terme, dove albergatori e commercianti accolgono con sconforto questo ennesimo addio. «Dalla sua privatizzazione ad oggi, la società Terme di Salice è andata peggiorando accumulando debiti su debiti — commenta Fabio Riva, sindaco di Godiasco Salice Terme —. Se davvero è la fine, per il paese e tutti i dipendenti saranno momenti molto difficili». La proprietà romana nel febbraio 2017 aveva presentato al Corriere il piano di marketing per la nuova immagine delle terme: bagni curativi, spa e vernissage nelle intenzioni avrebbero riportato a quota 20 mila gli ingressi della stagione, contro le otto mila presenze registrate nell’ultimo anno di apertura. I propositi, però, sono rimasti sulla carta e della Salice del boom economico resta soltanto una fotografia desolante. «Dovremo lavorare ad una cordata di imprenditori seri e capaci in grado di ripartire da una situazione economica che consenta loro di effettuare investimenti mirati e intelligenti — continua il sindaco Fabio Riva —. Incontrerò presto gli operatori turistici locali per rendere almeno decoroso il parco per residenti e turisti»