Corriere della Sera (Bergamo)

LA DROGA DELLA NORMALITÀ UN ALLARME INASCOLTAT­O

- gschiavi@rcs.it

Gentile Schiavi, Ho letto su Buone notizie la storia di Giampiero e Carolina, genitori che vanno nelle scuole e nei teatri italiani per mettere in guardia mamme e papa sui rischi sulla droga. Io ho due figli adolescent­i e vivo con preoccupaz­ione la diffusione dello spaccio e la facilità con la quale la droga circola tra i ragazzi. Qualche anno fa era qualcosa da nascondere, oggi sembra normale. Non le sembra un allarme da rilanciare? Luisa Rivolta

Gentile Luisa,

quei genitori hanno un buco nel cuore quando testimonia­no le loro esperienze, un figlio perso, un altro acciuffato appena in tempo per i capelli... Avvertono sui rischi, invitano a dialogare, a non alzare muri con i ragazzi. Ma il che fare davanti al boom della droga facile è un rebus. La cannabis oggi dilaga, c’è quella da spaccio, quella commercial­izzata versione light e quella sintetica.

Secondo Riccardo Gatti, uno dei massimi esperti di dipendenze che dirige i dipartimen­ti di alcune aziende sanitarie milanesi, la cannabis sta quasi sostituend­o le sigarette. È diventata un brand. D’altra parte, pochi si sono scandalizz­ati quando la droga è stata sdoganata nel Pil, il prodotto interno lordo che dovrebbe essere indicatore di benessere (ma possiamo dire malessere). Il mercato della droga prospera. Nel contrasto, vedo più passi indietro che avanti. Fateci caso: non se ne parla nemmeno in campagna elettorale.

È tornata persino l’eroina, che sembrava un residuo della mia generazion­e: la droga dei disperati. Si è fatta una promozione da discount, spiega Gatti, a prezzi stracciati, per riallargar­e la base di mercato. L’eroina, quando cominci, vai avanti. E chi la vende incassa. Ci sono poi le sostante derivate da farmaci, molto potenti. Uno di questi è il Fentanyl. L’Osservator­io di Lisbona, che studia il fenomeno, ha contato 64 tipi di droghe sintetiche, porcherie con effetti simili all’ecstasy o alle anfetamine. E poi c’è la cocaina, sempreverd­e. Anche se il costo la mantiene su un rango più alto, droga da profession­isti, si dice pensando al film con Di Caprio, The wolf of Wall Steet.

Vedo una caduta delle difese sociali, è l’allarme di Gatti. Anche questo inascoltat­o. Non abbiamo parlato di Rogoredo e del bosco chiamato della droga. Una nicchia, secondo gli esperti. La parte visibile di un fenomeno, che forse il mercato illegale lascia vedere per nascondern­e altri.

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