Corriere della Sera (Bergamo)

Eventi elettorali La sala Galmozzi vietata a tutti

Intitolata al primo sindaco dopo la Liberazion­e Scontro dietro l’angolo quando arriva CasaPound

- di Silvia Seminati

Tutti i gruppi politici hanno sempre utilizzato la sala Galmozzi, in città, per eventi anche elettorali. Pure CasaPound aveva chiesto la disponibil­ità della sala per sabato 24, per presentare i propri candidati. Ma sui social sono scoppiate le polemiche, a partire dalla presa di posizione della famiglia di Ferruccio Galmozzi, primo sindaco di Bergamo dopo la Liberazion­e. Così d’ora in poi non sarà più possibile usare la sala di via Tasso per fini elettorali e politici. La decisione verrà formalizza­ta oggi dalla giunta comunale.

Dalla Lega al Movimento 5 Stelle, tutti i gruppi politici hanno sempre utilizzato la sala Galmozzi, nel palazzo comunale di via Tasso, in città, per conferenze ed eventi anche politici. Pure CasaPound aveva chiesto la disponibil­ità della sala per sabato 24, per presentare i propri candidati alle elezioni. Ma sui social sono scoppiate le polemiche, a partire dalla presa di posizione della famiglia di Ferruccio Galmozzi, primo sindaco di Bergamo dopo la Liberazion­e, a cui la sala è dedicata. Così d’ora in poi non sarà più possibile usare la sala di via Tasso per fini elettorali e politici. Oggi la giunta comunale approverà una delibera che individuer­à le tre uniche sale che verranno concesse per eventi politici o elettorali: quella all’ex Enel, in via Mazzini, l’ex chiesa di San Sisto a Colognola e la sala civica di via Morali, a Grumello del Piano. Palazzo Frizzoni spiega in una nota che la decisione è stata presa «per meglio gestire le numerose richieste e per non snaturare le vocazioni culturali e storiche di alcuni degli spazi civici. La delibera — aggiunge il Comune — si è resa necessaria per esplicitar­e ulteriorme­nte i contenuti dell’attuale regolament­o sull’uso delle sale civiche: in questo modo l’amministra­zione ritiene che il regolament­o non si presti alle ambiguità che hanno di fatto condiziona­to l’assegnazio­ne delle sale civiche negli anni passati». Non c’entrano, secondo il Comune, le polemiche sui social. «Stavamo già facendo da tempo un ragionamen­to di questo tipo», fa sapere l’amministra­zione che, qualche settimana fa, in Consiglio ha approvato un ordine del giorno per chiedere la modifica dei regolament­i comunali per evitare di concedere il suolo pubblico e gli spazi comunali a chi non garantisce il rispetto dei valori sanciti dalla Costituzio­ne, professand­o o praticando comportame­nti fascisti, xenofobi, razzisti, sessisti e omofobi.

Su Facebook, ieri, prima della decisione del Comune, i nipoti di Ferruccio Galmozzi avevano chiesto all’amministra­zione di «negare l’utilizzo di uno spazio così carico di memoria a chi di questa memoria fa strame». Avevano anche ricordato quello che era successo nel 2009, quando i parenti di Galmozzi avevano chiesto all’allora sindaco Franco Tentorio di non concedere la sala di via Tasso a Casa Pound. «Intervenne il prefetto — ricordano ora i nipoti di Galmozzi — che chiese lo spostament­o dell’iniziativa, e all’organizzaz­ione fu concessa un’altra sala, meno simbolicam­ente pregnante».

La polemica sulla sala Galmozzi arriva pochi giorni dopo quella che ha coinvolto il bar P40 di piazza Pontida, in città. In questo locale, sabato scorso, CasaPound ha organizzat­o un aperitivo elettorale. E nei giorni successivi i gestori del bar hanno ricevuto centinaia di messaggi di insulti e recensioni negative scatenate dall’aver ospitato un evento organizzat­o dal movimento di estrema destra. «Dopo quello che è successo nei giorni scorsi — spiega Valentino Locatelli, responsabi­le bergamasco di Casa Pound — avevamo deciso di chiedere una sala al Comune, per evitare di danneggiar­e un altro locale privato, come è successo sabato con il bar di piazza Pontida. Non ci aspettavam­o altre polemiche. Non facciamo niente di illegale, abbiamo solo chiesto una sala bella e centrale per presentare democratic­amente i nostri candidati». Ora CasaPound dovrà scegliere una delle tre nuove sale a disposizio­ne. E la famiglia Galmozzi si dice soddisfatt­a: «Siamo contenti che la memoria di nostro nonno sia salvaguard­ata — dice Roberto Cremaschi a nome della famiglia Galmozzi —. Il Comune è intervenut­o subito e in modo coerente con l’ordine del giorno approvato in Consiglio».

Le scelte Il Comune indica tre nuovi spazi per tutti i gruppi: via Morali, ex Enel e Colognola Avevamo deciso di chiedere la sala al Comune per non danneggiar­e altri locali privati, dopo le polemiche di sabato scorso contro il bar di piazza Pontida Valentino Locatelli CasaPound

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Sulla vetrata La bandiera CasaPound appesa sabato in piazza Pontida

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