Corriere della Sera (Bergamo)

Sieroposit­ivo violenta la moglie Lei lo perdona

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Il marito è stato condannato a sette anni e due mesi per violenza sessuale, sequestro, lesioni gravissime. Sieroposit­ivo, l’ha obbligata a rapporti non protetti. Lui nega tutto. Lei l’ha perdonato: ha ritirato la querela, ma si procede d’ufficio.

Lui esce dall’aula in manette, si volta alla propria destra e la guarda in corridoio. Lei rimane immobile, ma impassibil­e non è. L’ha perdonato, è emerso davanti al giudice dell’udienza preliminar­e. Ha ritirato la querela, ma per questi fatti si procede d’ufficio. Sequestro di persona, violenza sessuale, lesioni aggravate e tentate lesioni gravissime (perché lui è sieroposit­ivo e l’ha obbligata a rapporti non protetti), oltre che reingresso illegale dopo l’espulsione. L’uomo, 40 anni, tunisino (niente nome per i dettagli sanitari e a tutela della moglie) è stato condannato a 7 anni e 2 mesi. Il pm ne aveva chiesti 9. Il difensore, Luciano Garatti, il prosciogli­mento. Non è vero nulla, dice lui. È vero solo che l’ha picchiava perché l’ha vista iniettarsi la droga con una siringa. Invece lei, italiana di 44 anni, assistita dall’avvocato Maria Teresa Bugini ha raccontato altro. Cioè che l’8 settembre a Bergamo lui l’ha obbligata a salire sul suo camper minacciand­ola con un coltello, le ha legato le mani al letto, e per due giorni ha abusato di lei.

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