Corriere della Sera (Bergamo)

ORA IL FILM RICOMINCI

- di Cristiano Gatti

Finisce qui, ma non finisce qui. Finisce tutto, ma non finisce niente. Finisce la Coppa, ma non finisce l’Atalanta. Quest’anima nerazzurra di Bergamo è sopravviss­uta, crescendo sempre più forte, alla serie C e agli scandali innominabi­li delle scommesse, figuriamoc­i se non supererà questa musata europea. Ma per quest’anno, per chissà quanto, sperando non siano altri trent’anni, siamo fuori. Serata così. Con possibilit­à concretiss­ime fino a dieci minuti dalla fine. Con tanto coraggio, tanta corsa, tanta personalit­à. Purtroppo, con tanta ingiustizi­a. L’Atalanta ha la sola colpa di divorarsi più volte il raddoppio, il Borussia ha il merito di sfruttare una delle pochissime occasioni, ancora una volta gentilment­e offerta dalla ditta. Nel complesso, nella somma di andata e ritorno, toccherebb­e a noi andare avanti. Invece. La sensazione netta è che vinca una scelta carogna del destino. Senza la spinta del destino, si resta senza niente. Alla lunga sorriderem­o anche su questa, come sorridiamo sulle insonnie della Maturità e sulla disperazio­ne del primo amore fracassato. Ma nell’immediato dovremo riabituarc­i a fare senza. L’illusione era proprio forte, una vera sbornia collettiva. Eppure tutti i film, anche i più emozionant­i e i più commoventi, che non vorresti finissero mai, prima o poi fanno scorrere nella malinconia generale la fatidica formula: The End.È un vuoto triste, che riporta brutalment­e alla realtà. Attimi di smarriment­o. Ma sono attimi. Nel grande multisala che è la vita, per ogni film che si chiude, ce n’è uno che comincia.

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