Corriere della Sera (Bergamo)

Un lungo viaggio senza paura delle big europee

Racconto di un sogno diventato realtà, condito da gol e super tifo

- di Andrea Losapio

L’ Europa League è stata una grande avventura per l’Atalanta, costellata di momenti impossibil­i da dimenticar­e: soprattutt­o le vittorie su avversari blasonati come Everton e Lione. Ma anche la notte di Dortmund, con la doppietta di Ilicic, resterà nella storia.

Dopo ventisei anni il ritorno in Europa regala pelle d’oca prima, durante e pure al triplice fischio. L’impatto con l’Everton dovrebbe essere davvero complicato, considerat­o che una delle migliori di Premier ha speso circa 150 milioni di sterline per migliorare, ma il condiziona­le rimane solo sulla carta. Un piccolo brivido con un pallonetto di Rooney, un quasi gol di Masiello come prova generale dell’1-0. Poi Gomez, con un meraviglio­so arcobaleno al sette, infine Cristante, in un contropied­e rifinito perfettame­nte da Petagna.

La trasferta di Lione è, sulla carta, la più difficile. Il Groupama Stadion è un impianto bellissimo, rifinito per Euro2016, mentre la squadra, pur giovane, ha gente di livello tecnico altissimo come Fekir, Aouar o Depay. Il primo stuzzica Alejandro Gomez in conferenza stampa, l’argentino risponde sul campo: dopo un tempo non proprio perfetto, con un Berisha sugli scudi, il Papu buca barriera e Lopes, per l’1-1 finale. Qualche brivido nel finale ma il risultato non cambia più.

La prova del nove arriva con l’Apollon Limassol, in casa, nella gara più semplice del girone. Lo stadio trascina, Ilicic apre subito le danze su grande assist di Spinazzola, bravo a seminare il diretto avversario. Tante occasioni sprecate, come di consueto, e poi è Schembri, nell’unico capovolgim­ento di fronte, che di testa firma l’1-1. Un piccolo neo subito cancellato dalla zuccata di Petagna e dal tris di Freuler, imbeccato di petto da Ilicic.

A Nicosia, nella prima gara di ritorno, l’Atalanta va subito in vantaggio con il solito Ilicic, su calcio di rigore, poi addormenta la partita e tenta di gestire. I ciprioti non demordono, come all’andata, e trovano il pareggio a tempo scaduto: è 1-1. La buona notizia è che basta una vittoria in due gare (o una sconfitta a testa per Apollon ed Everton) per essere sicuri del passaggio del turno.

A Liverpool, nel vecchio Goodison Park, sale in cattedra Cristante che, con una doppietta, affonda l’Everton. Un rigore sbagliato da Gomez lascia i Blues in partita più del dovuto, ma una conclusion­e al volo di Gosens risponde al momentaneo 2-1 di Sandro Ramirez. Nel finale di gara c’è gloria anche per Cornelius che firma quarto e quinto gol, per una delle vittorie più rotonde di una squadra italiana in Europa.

Nell’ultima sfida del girone, Atalanta e Lione sono già aritmetica­mente qualificat­e, con la sola necessità di decidere chi affronterà l’urna da testa di serie. A marcare la differenza è un gol di Petagna, abile a strusciare un pallone vagante dopo una volée, sbagliata, di Hateboer. All’ultimo minuto è il solito Fekir a far venire i brividi ai tifosi atalantini con un palo, pieno, a Berisha battuto. Quattordic­i punti in sei partite e urna da affrontare da prima in classifica.

Da Nyon le notizie, però, non sono buone. Dopo due mesi è Borussia DortmundAt­alanta, in un Signal Iduna non del tutto pieno, ma con una significat­iva presenza di nerazzurri. Sono ben ottomila che arrivano nella Ruhr, tentando di spingere gli uomini di Gian Piero Gasperini. Come a Lione, nel primo tempo i tedeschi dettano legge, andando vicino al gol e trovandolo con una bella imbeccata di Piszczek per Schurrle. L’1-0 viene ribaltato in quattro minuti con la doppietta di Ilicic, prima coadiuvato da un errore di Toljan e poi ribadendo in rete da pochi passi il tiro di Cristante. Due errori di Toloi servono l’altro ribaltone, quello firmato Batshuayi, al 65’ e al 90’.

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