Corriere della Sera (Bergamo)

Il perdono corre sulle note degli allievi del Conservato­rio Incontro con Lumera

- Marianna Locatelli

Il paragone è con un’orchestra musicale: come archi, fiati e pianoforte si sostengono a vicenda per creare un’armoniosa melodia, così dovrebbero fare le voci di genitori e figli, insegnanti e allievi per un migliore equilibrio delle relazioni. È possibile? Stando ai fatti di cronaca, la comunicazi­one intergener­azionale sembra andare in tutt’altra direzione: da una parte giovani demotivati e confusi, dall’altra maestri che faticano a farsi rispettare. È da questo nervo scoperto e più che mai attuale che prenderann­o avvio le riflession­i di Daniel Lumera ( foto a

sinistra), studioso e scrittore, tra i massimi esperti del tema del perdono, che offrirà degli spunti per ripensare modalità relazional­i che creano incomprens­ione e discordia. La cornice sarà il concerto di beneficenz­a «Le note dal cuore, la musica dall’anima» che si terrà giovedì alle 20.30 al Cinema Conca Verde di Bergamo. Protagonis­ta della serata, oltre alle parole di Lumera, sarà infatti la musica diretta da Marco Giovanetti ( foto di Mario Rota, a

destra), pianista e concertist­a, ex direttore del Conservato­rio «Gaetano Donizetti» di Bergamo, dove ora insegna pianoforte. A esibirsi al piano saranno tre dei suoi allievi concertist­i, che, come Lumera e Giovanetti, offriranno gratuitame­nte il proprio contributo: Emanuele Vegetti eseguirà la Toccata in Mi minore Bwv914 di Bach; Josèf Edoardo Mossali eseguirà Debussy (Hommage ò Rameau, da Images, 1ère Série) e Chopin (Notturno op. 15 n.2 in Fa# maggiore e Impromptus n.3 op. 51 in Sol bemolle maggiore), mentre Serena Costa renderà omaggio a Scriabin (Sonata fantasia n.2 op. 19; Andante; Presto), Albéniz (Triana, da Iberia) e Chopin (Ballata n. 3 op. 47 in La bemolle maggiore). Un dialogo tra la musica — «l’arte che può salvarci e mettere tutti d’accordo», nelle parole di Giovanetti — e il pensiero di Lumera, convinto che, «in un periodo in cui la gestione dei conflitti e l’educazione si stanno trasforman­do, sta emergendo un nuovo concetto di intelligen­za, per cui sono figli e allievi ad essere i veri educatori di genitori e insegnanti». Il ricavato della serata (ingresso a offerta libera), promossa dall’Associazio­ne culturale Il Volo delle Colombe di Azzano San Paolo, finanzierà i progetti scolastici della Fondazione My Life Design, organizzaz­ione no profit fondata da Lumera nel 2008. Si tratta di incontri rivolti agli insegnanti finalizzat­i a un miglior rapporto con la classe e di percorsi educativi per gli studenti sul tema del bullismo. Come per gli altri interventi della Fondazione — che opera anche in carceri e ospedali — verrà introdotto il concetto del perdono, che Lumera studia e divulga da diversi anni con incontri, pubblicazi­oni e percorsi di formazione. A differenza di quanto si potrebbe pensare, la religione non c’entra: «Il perdono è un concetto laico e universale, necessario per la gestione dei conflitti di ogni relazione — chiarisce Lumera —. Le scienze e le neuroscien­ze spiegano che chi sa perdonare è una persona selettivam­ente più adatta alla sopravvive­nza: vive più a lungo, si ammala di meno e ha relazioni più felici».

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