Corriere della Sera (Bergamo)

Maxi frode edile Il pm: 33 milioni da sequestrar­e

Nella Bassa 24 indagati, battaglia al Riesame

- Di Armando Di Landro

Sono 18 le aziende con sede operativa (praticamen­te un semplice ufficio) tra Romano, Calcio e Caravaggio, che secondo il pubblico ministero Emanuele Marchisio e la Guardia di Finanza di Treviglio non avevano una «reale operativit­à imprendito­riale» ma servivano sempliceme­nte a creare crediti con il Fisco, tramite false compensazi­oni, per un totale di 31 milioni di euro di danni allo Stato tra il 2014 e il 2017. Su altre due società, invece, si indaga per evasione dell’Iva. Dietro il meccanismo delle false compensazi­oni, però, ci sarebbe un giro di manodopera illegale, che le aziende sotto accusa non dichiarava­no, nascondend­o il tutto con fatture per prestazion­i di servizio. Undici persone sono indagate per associazio­ne a delinquere, altre 13 per singoli reati. Il pm ha firmato un sequestro d’urgenza per 33 milioni di euro: congelate case, auto, conti correnti. E le difese ricorrono al Riesame.

Dov’è finito il lavoro in edilizia? In calo, di certo, ma a giudicare dalle indiscrezi­oni e dai primi atti svelati di un’inchiesta in corso del pubblico ministero Emanuele Marchisio e della Guardia di Finanza di Treviglio, l’occupazion­e che pure esiste è anche ben nascosta, mascherata da prestazion­i di servizio e quindi da fatture, con tanto di speculazio­ni grazie alle compensazi­oni fiscali e all’evasione dell’Iva. Gli indagati sono 24, bergamasch­i di Treviglio, Calcio, Romano e Caravaggio, milanesi della zona tra Cassano e Pioltello, in minoranza stranieri dall’Albania, Romania, Bulgaria, ma comunque tutti soggetti che gravitano nella Bassa, in particolar­e tra Romano e Calcio. Tutti colpiti dal sequestro preventivo d’urgenza per un equivalent­e di ben 33 milioni di euro, firmato dal pm e poi convalidat­o dal giudice delle indagini preliminar­i.

Le difese sollevano non poche perplessit­à e ricorrono al Riesame contro il sequestro: oggi in tribunale un’udienza, di fronte al collegio presieduto dal giudice Anna Ponsero. «L’accusa è di un’evasione fiscale che nascondere­bbe un’interposiz­ione illegale di manodopera — commenta un avvocato, che preferisce però attendere l’esito del Riesame —. Ma non è così. Ci sono contestazi­oni anche a società che hanno dipendenti assolutame­nte regolari».

Eccolo, quindi, il sistema, configurat­o dalla Finanza: Calogero Briucci, 46 anni, originario di Caltanisse­tta e con precedenti legati ad altri mondi, anche agli stupefacen­ti, avrebbe costituito con Erkin Hoxha, 40 anni, di Romano, una presunta associazio­ne a delinquere a cui avrebbero partecipat­o i bergamasch­i Barbara Dall’Acqua, Christian Cattaneo, Matteo Nespoli, Federico Domenico Conti, e poi Maria Grazia Caputo, Maurizio Luzzardi, Lumni Buzhala (kosovaro), Domenico Falluzza e Alberto Lombardi, con uno scopo preciso: gestire una serie di società che il magistrato, nel sequestro d’urgenza, definisce «prive di qualsiasi attività imprendito­riale». «Scatole vuote» rappresent­ate o gestite da altri 13 indagati, secondo gli investigat­ori, che avrebbero in realtà fornito manodopera ad altre aziende sotto forma di prestazion­i fatturate, non pagando poi il dovuto in tasse, ma presentand­o per di più al Fisco crediti fittizi.

È il caso della Dieffe Edil o della Pentagono, sede legale a Corsico e un piccolo ufficio operativo a Romano di Lombardia in vicolo San Giorgio, che tra il 2016 e il 2017 avrebbero ottenuto indebite compensazi­oni per 3 milioni e mezzo. Oppure della Ellea Costruzion­i, anche in questo caso un ufficio a Romano, con crediti che l’accusa ritiene fittizi per quasi sei milioni tra il 2014 e il 2017. Stesso meccanismo ripetuto più volte, ad esempio con la Due P Costruzion­i, la Edil Fer Srl, la Gm Edil, la Italfer, la Work Service, la Aemme, la Angel Srl e altre società, operative tra Romano e Calcio. Complessiv­amente l’atto di sequestro elenca 18 casi di «scatole vuote», tutti basati sullo stesso meccanismo delle compensazi­oni, per un totale di 31 milioni. Altri due milioni, ma di Iva evasa, vengono invece contestati alla Due Esse Costruzion­i Srl, sede legale a Milano ma effettiva in via Circonvall­azione a Mozzanica, e alla Ottagono

«Parecchie perplessit­à, ci sono dipendenti assunti regolarmen­te. Vedremo il Riesame»

Edilizia srl, operativa in via XXV Aprile a Caravaggio.

In tutto 33 milioni di liquidità o beni, mobili e immobili, da sequestrar­e: la Finanza è al lavoro per recuperare il possibile. Sono stati «congelati» conti correnti, case, auto, anche libretti postali o carte Postepay, con pochi euro. Ma l’equivalent­e finora sequestrat­o è ben lontano dall’obiettivo. E in tribunale si discutono i ricorsi.

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Il sistema Dietro i cantieri il lavoro vero, in edilizia, ci sarebbero anche «scatole vuote», ovvero società create solo per fornire manodopera e truffare il Fisco: queste le prime conclusion­i dell’inchiesta che ha portato a un maxi sequestro di beni...

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