Muore asfissiato dal braciere acceso per il freddo
Un egiziano di 46 anni è morto asfissiato in una casa senza riscaldamento di Azzano. Lui e un connazionale avevano acceso un braciere rudimentale. Le esalazioni hanno causato la morte di uno dei due. Il suo amico è in ospedale.
È una vittima del grande gelo siberiano che si è abbattuto da domenica sul Nord Italia e la Bergamasca, ma anche di condizioni economiche precarie: Mustafa Elsaid Ahmed Abousaeh, egiziano di 46 anni disoccupato, è morto asfissiato nella notte tra martedì e ieri in un appartamento al primo piano in via Roma 54, ad Azzano San Paolo, mentre dormiva, probabilmente stordito dal fumo denso che usciva da un braciere artigianale, praticamente inventato insieme a un connazionale, per scacciare il gelo, in un’abitazione senza impianto di riscaldamento. Per lui non c’è stato nulla da fare, mentre l’amico, di 59 anni, è stato ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Zingonia: non dovrebbe essere in pericolo di vita, ma è sotto stretta osservazione.
A scoprire la tragedia è stato un parente della vittima, che è andato a chiamare Abousaeh e l’amico più anziano attorno alle 14.30 di ieri. Doveva accompagnare entrambi in questura per ritirare il permesso di soggiorno. Notando che nessuno rispondeva al citofono ha chiamato dopo un quarto d’ora il numero unico di emergenza, piuttosto preoccupato.
Sul posto sono intervenuti in breve tempo i vigili del fuoco del comando di Bergamo che, grazie a un’autoscala, hanno sfondato la finestra dell’appartamento, sono entrati e si sono subito resi conto della situazione drammatica. È così scattato l’intervento dei carabinieri e del 118: il medico non ha potuto far altro che constatare il decesso dell’immigrato di 46 anni, mentre il connazionale è stato portato d’urgenza all’ospedale di Zingonia, dov’è ricoverato, e dov’è stata portata anche la salma della vittima della tragedia.
«È successo probabilmente di notte — ha spiegato una vicina di casa, anziana, residente con il marito al secondo piano —. Non li conoscevo, erano qui da poco, è stata davvero una tragedia». L’immigrato deceduto e il suo connazionale erano arrivati in Italia da non molto tempo, i vicini non sanno da quanto. Stavano aspettando il permesso di soggiorno e l’appartamento di Azzano per loro era una sistemazione di fortuna: era stato prestato temporaneamente a entrambi da una famiglia di Grassobbio che l’ha acquistato da poco e inizierà a utilizzarlo da settimana prossima, quando l’impianto di riscaldamento sarà attivato.
Egiziani La casa in prestito ma senza riscaldamento. Un connazionale in prognosi riservata