La Comunità montana: «Se la telecabina salta, Foppolo rinunci ai fondi»
Nelle convulse settimane dopo l’incendio doloso alle seggiovie, luglio 2016, la Regione non era stata l’unica a correre in aiuto di Foppolo. Anche la Comunità montana della Val Brembana si era affrettata a destinare 750 mila euro a fondo perduto per il progetto della telecabina, allora vista come l’unica salvezza. E pazienza se gli stessi tecnici della Brembo Super Ski (Bss) avevano consigliato di riparare l’impianto bruciato, perché installare quello nuovo in cento giorni era una follia.
Ora che la giunta regionale, nell’ultima seduta del mandato, ha revocato il prestito a tasso agevolato da 2 milioni e mezzo di euro, anche la Comunità montana mette in discussione il suo contributo, rimasto «congelato» per via del cantiere bloccato. Dalle casse del Bim, l’ente che aveva messo a disposizione le risorse, erano usciti solo i 156 mila euro per l’interramento della linea elettrica. «Ho già convocato per martedì il sindaco di Foppolo e il presidente del Bim (Giuseppe Berera e Carlo Personeni, ndr) — dichiara Alberto Mazzoleni (centrodestra), che guida la Comunità montana — . Il sindaco ci deve dire se è ancora in grado di realizzare l’opera. In caso di risposta negativa, ci aspettiamo che rinunci ai 600 mila euro». Personeni: «Dispiace, perché in tutto questo caos è il territorio che ci rimette. Prendo atto con dispiacere che i soldi della Regione sono già stati spesi, mi chiedo dove siano finiti e mi auguro che li recuperino». Toccherà a Finlombarda farseli restituire dal Comune, che da tempo naviga in bruttissime acque finanziarie. «I fatti ci hanno dato ragione — dice il sindaco di San Giovanni, Marco Milesi (Pd), che con quello di Dossena Fabio Bonzi aveva contestato il contributo —. Ci sono tante priorità in valle, i 600 mila euro ora siano usati per altro». Il sindaco di Lenna Jonathan Lobati (Forza Italia) aveva invece votato a favore: «Forse ai tempi avremmo dovuto approfondire meglio, ora però non teniamo quelle risorse ferme, alla montagna servono». (mad.ber.)