Zingonia, primi appartamenti al Comune
L’ispezione nelle torri dopo gli espropri. Ma 15 proprietari ricorrono contro gli indennizzi
Mobili abbandonati, immondizia, in qualche stanza tracce di un rogo (foto). Nelle torri di Zingonia Anna 2 e Anna 3 appaiono così i primi due appartamenti presi in possesso dal Comune di Ciserano dopo l’esproprio. Sono stati liberati da qualche settimana e ieri il sindaco Enea Bagini insieme alla polizia locale ha eseguito un’ispezione delle due abitazioni, e poi ha fatto rimuovere le porte. Scatta così l’ultima fase di svuotamento dei palazzi divenuti il simbolo del degrado mentre Aler e Comune lavorano agli accordi con le ultime famiglie che ancora li abitano. A Natale erano ancora 50, di queste 36 hanno da tempo stretto un accordo per spostarsi, il loro trasloco inizierà la prossima settimana. Altre sette invece sono irreperibili. Delle sette rimanenti, due hanno accettato di traslocare in cambio della chiusura del mutuo, altre due si sposteranno a Verdellino nel complesso le Quattro Torri, rimangono in sospeso tre posizioni. «È un risultato importante — spiega Bagini —, nelle scorse settimane abbiamo notificato tutti gli atti d’esproprio, ora le prese di possesso sono la logica conseguenza. La prossima settimana ne faremo altre, appena avverranno i traslochi. Proseguono anche gli accordi bonari per acquisire la parte commerciale al pian terreno, ora siamo al 65%». Entro un mese il sindaco conta di vuotare il primo palazzo. Allora emetterà un’ordinanza per far abbattere le scale d’accesso dal piano terra fino al secondo piano.
Intanto, però, i proprietari di 15 appartamenti rappresentati dall’avvocato Roberto Trussardi hanno presentato ricorso alla Corte d’appello di Brescia contro la stima del valore delle abitazioni. Rifiutano gli indennizzi. Il più basso è di 2.000 euro nei palazzi Athena, il più alto di 21.000. Negli Anna, dai 2.900 euro agli 11.000. Ma secondo stime di consulenti privati, le abitazioni valgono dai 25.000 ai 30.000 euro. Un attico all’ottavo piano, con tre camere da letto e un salone, ne varrebbe 60.000. I proprietari, 9 italiani e gli altri stranieri, chiedono che sia un consulente del tribunale a stabilirlo. L’udienza è il 23 maggio. (pt).