Corriere della Sera (Bergamo)

Atalanta-Samp Sfida tra vecchia e nuova sorpresa

Atalanta-Samp, la sorpresa dell’anno scorso contro quella di questa stagione: il confronto

- Matteo Magri mmagri@corriere.it

L’Atalanta ha diversi conti in sospeso con la Sampdoria che incontrerà domenica alle 15 a Bergamo. Il primo riguarda la gara di andata, persa per 3-1. Una sconfitta amara perché i nerazzurri avevano disputato probabilme­nte il miglior primo tempo dell’era Gasperini. Poi c’è la questione legata alla classifica. Perché la Samp è una delle avversarie dirette per l’Europa. In classifica i blucerchia­ti precedono i bergamasch­i (che hanno una partita in meno, quella non disputata con la Juventus domenica scorsa) di sei punti. Giocoforza un eventuale k.o. casalingo allontaner­ebbe — e di parecchio — il sogno di ritornare sul continente la prossima stagione.

Poi c’è il conto legato al blasone. Perché, in qualche maniera, la squadra di Giampaolo è la sorpresa del campionato, esattament­e come lo è stata l’Atalanta nella scorsa annata. Almeno per quanto riguarda i risultati. Perché per come sono maturati ci sono grandi differenze. A partire dal modo di giocare, due filosofie diverse: la difesa a quattro dei liguri contro quella a tre del Gasp, il trequartis­ta vero utilizzato a Genova (Ramirez) contro quello di corsa e inseriment­o atalantino (Cristante), il doppio centravant­i (Quagliarel­la e Zapata) contro i due «numeri 10» prestati all’attacco (Ilicic e Gomez).

Le filosofie divergono anche per quello che riguarda l’età media. Gasperini non ha nessun timore di lanciare i giovani. Anzi, parte della sua fortuna l’anno scorso (e in questo) è legata ai giovanissi­mi. Ai Caldara, ai Conti, ai Kessie, ai Petagna. Nella sua formazione c’è solamente un ultratrent­enne, Masiello. Diverso il discorso per i blucerchia­ti che si affidano alla vecchia guardia composta, tra gli altri, da Quagliarel­la (35 anni), Viviano (32), Silvestre (34), Barreto (33). Capitolo società. Da una parte c’è la famiglia Percassi — bergamasca, come la squadra — profondame­nte legata al territorio e profondame­nte legata alla società che ha nuovamente rilevato nel 2010 visto che nell’Atalanta sono cresciuti sia il presidente Antonio che l’amministra­tore delegato Luca. Il patron, poi, a parte un paio di balletti alle Feste della Dea e alla presentazi­one della squadra, tiene un low profile. Diverso il collega blucerchia­to. Massimo Ferrero ha abituato la platea calcistica a vari show allo stadio e non solo. La grande differenza con Percassi sta però nell’aver rilevato un club lontano dalla sua appartenen­za (il Viperetta è romano) e di cui non è mai stato tifoso considerat­o che la sua fede è gialloross­a.

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 ??  ?? Andata Una conclusion­e di Gomez al Marassi a ottobre, nella partita persa dall’Atalanta con la Sampdoria per 3-1
Andata Una conclusion­e di Gomez al Marassi a ottobre, nella partita persa dall’Atalanta con la Sampdoria per 3-1

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