Corriere della Sera (Bergamo)

Creattiva, tra fusi d’amore e mongolfier­e

In Fiera Torna fino a domenica la grande kermesse dedicata alle arti manuali Un tripudio di stoffe e perline, 257 imprese, mille eventi. Anche a scopo solidale

- Gisella Laterza

Non tutti sanno fare magie con ago e filo, ma tutti possono divertirsi a provare. È tornata Creattiva, la kermesse dedicata alle arti manuali, alla Fiera di Bergamo fino a domenica: 257 imprese, 1000 eventi collateral­i tra corsi, laboratori e incontri, in un tripudio di stoffe e perline, feltro e gomitoli, lana e legno. Anna Lisa Piccioni nello stand «La mì cocca Deruta» utilizza per le sue creazioni un oggetto che era «un antico pegno d’amore nel 1300, la fuseruola — spiega —. Contadini e pastori donavano alla propria bella una rocca, un fuso e una fuseruola, una sfera di ceramica che serviva per bilanciare il fuso nel lavoro di filatura. Sulla sfera lui scriveva, o faceva scrivere, un messaggio d’amore». Ora le piccole sfere portano messaggi dipinti a mano secondo le tecniche della maiolica di Deruta, in Umbria, e possono essere usate per fare gioielli e bamboline, infilando le parti su una cordicella e facendo nodi da chiudere con la fiamma dell’accendino perché non si sfilino. Non sono pochi gli stand dedicati a gioielli e accessori, e molto spazio quest’anno è dedicato al tulle. Gironzolan­do per gli stand, si nota una vera e propria tendenza a riprodurre Frida Khalo: il volto dell’artista messicana appare su gioielli e quadri.

Chi vuole rinnovare i mobili di casa può provare con le tecniche di Azucena Viganò e Gabriella Brambilla, da Como. Con uno stencil si possono dipingere tante forme o creare motivi in rilievo applicando la «pasta sabbia».

Iniziando il tour, non si possono non notare le mongolfier­e all’ingresso. Nascono da un progetto di Francesca Iuretig, lecchese che ha un sito (www.f4q.eu) dove vende tessuti americani. Qualche settimana fa ha lanciato la sfida: crea la tua mongolfier­a con la tecnica patchwork. L’idea è stata accolta da tutta Italia e in parte ha scopo solidale: le mongolfier­e andranno a decorare il reparto di pediatria dell’ospedale Papa Giovanni. «Molte mongolfier­e sono state fatte da donne singole e a gruppi. Una è stata realizzata dalle donne del carcere di Tremoli». Ce ne sono due tipi, bidimensio­nali e tridimensi­onali. Per queste ultime, il pallone della mongolfier­a è una palla di polistirol­o su cui è stato fissato il tessuto. E se da una parte le mongolfier­e parlano di speranza, dall’altra c’è chi già pensa all’estate. Clara Carboni, da Reggio Emilia, nello stand Vanity propone costumi da bagno realizzati all’uncinetto. «Sono per mani esperte, e per questo, oltre ai gomitoli, do le istruzioni», spiega. I gomitoli sono particolar­i, in un tessuto elasticizz­ato o in viscosa da canna da zucchero.

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La varietà Cucito, disegni, invenzioni, stand per tutti i gusti a Creattiva

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