Corriere della Sera (Bergamo)

Calderoli: recuperiam­o dove i dem erano forti «Testa a testa con M5S»

Il senatore alla Radici e in Fondazione bergamasca

- F.P.

Stavolta a fare campagna elettorale è sceso fino alla Sicilia, e forse per quello ieri ha toccato i ventimila chilometri. «C’ero stato anche quando mi avevano candidato al Sud nelle Europee del 2003. Ma oggi la situazione per noi è completame­nte diversa», racconta Roberto Calderoli, in viaggio sotto la neve verso Cuneo. Che ora proprio nel Sud vede l’arma a sorpresa del suo partito: «Quando i sondaggist­i telefonano, la gente ha paura a dire che vota Lega perché non si sa chi c’è dall’altra parte, e quindi racconta una balla. Invece sono tutti voti non previsti che arriverann­o a noi».

Sul risultato finale ha la sua idea: «Stiamo recuperand­o posti dove era forte il Pd, e alla fine sarà un testa a testa fra noi e i Cinquestel­le». Ha la sua idea anche sulla squadra di governo presentata dai grillini: «Sono falsi come i soldi del Monopoli. Ma che storia è? Prima vinci e poi presenti il governo. Secondo me lo hanno fatto come arma di distrazion­e, per non far pensare ai rimborsi, ai massoni, agli indagati. Si è già scoperto che uno dei presunti ministri collaborav­a con Renzi. Vedrete che ci sarà da ridere».

Ieri Calderoli ha cominciato la sua penultima giornata di campagna alla Radici di Cazzano: «Sono rimasto stupefatto da quello che ho visto. Ero rimasto alla vecchia Radici, invece ho scoperto un livello di tecnologia e di innovazion­e incredibil­e. Aziende come queste sono la vera eccellenza bergamasca».

Seconda tappa, la Fondazione comunità bergamasca. Qui il senatore ha incontrato il presidente Carlo Vimercati e il vicepresid­ente Guido Crippa, oltre al candidato della Lista Fontana Francesco Gavazzeni. Che stanno preparando una mostra sponsorizz­ata da Fondazione Cariplo a palazzo Polli Stoppani, con due Tiepolo «mai finora usciti dal caveau della Cariplo». «Siamo contenti che Calderoli ci abbia scelto per questa visita — commenta Vimercati —. È sempre stato molto vicino alla nostra istituzion­e e ci ha dato una mano ad acquisire reputazion­e e credibilit­à».

«Il rapporto tra me e la Fondazione è sempre stato diretto e continuati­vo, con reciproca soddisfazi­one — commenta Calderoli —. Come rappresent­ante di un partito pesante in Lombardia l’ho seguita a livello parlamenta­re. La Fondazione è una ricchezza non solo per Bergamo ma anche per la Lombardia e per il sistema-Paese. Lo Stato centrale voleva espropriar­la per portarla nei palazzi romani, come stava per succedere con la riforma del Terzo settore. Ma quando una cosa funziona bisogna lasciarla lavorare».

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