Corriere della Sera (Bergamo)

Treno bloccato: Milano-Treviglio in 5 ore, è rivolta

Melzo, fermi al gelo. Poi a piedi lungo i binari

- Paravisi

Non bastava la neve a complicare la giornata dei pendolari. A soppressio­ni e ritardi ieri si è unito un guasto che ha paralizzat­o la circolazio­ne ferroviari­a fra Milano e ogni altro binario che si trova a est, con decine di treni bloccati nelle stazioni, gente sui binari, perfino il Frecciaros­sa fermo a Sirmione. Una tempesta perfetta, che ha avuto il suo epicentro nel regionale 2073 da Milano Centrale per Verona, via Treviglio. Il treno ha lasciato Lambrate alle 15.54 con 22 minuti di ritardo per poi guastarsi dopo Pioltello. Due le cause ipotizzate: la presenza di un oggetto sui binari, che avrebbe strappato il tubo dei freni, e il compressor­e della locomotric­e rotto da una lastra di ghiaccio. Fatto sta che è entrato in funzione il sistema d’emergenza, che ha fermato il convoglio. «Abbiamo sentito un rumore di sassi sul pavimento, tutti abbiamo pensato a un nuovo deragliame­nto», racconta Sofia Pievani, studentess­a di Treviglio.

Sono le 16.05 quando il 2073 si ferma a 200 metri dalla stazione di Melzo, e lì rimane, in attesa di capire cosa è successo e se si può farlo ripartire. I minuti passano e il nervosismo sale. A bordo ci sono più di 800 persone, la luce va e viene e ci sono carrozze al freddo. «Ma i passeggeri sono stati avvisati», assicura Trenord. Poco dopo le 17, i viaggiator­i perdono la pazienza e aprono a forza le porte, scendendo sui binari per protesta. Un gesto che fa scattare il protocollo di sicurezza da parte di Rfi: l’intera circolazio­ne viene immediatam­ente bloccata su tutti e quattro i binari, tra Milano e Verona non gira più un treno. Intanto qualcuno chiama il 112 e sul posto arrivano polizia e carabinier­i mentre Trenord si attiva per cercare di trainare il treno nella stazione di Melzo. Sono le 18 quando il locomotore di soccorso arriva in prossimità del convoglio, lo aggancia ma non succede niente. La locomotiva del treno è bloccata, bisogna sganciarla per permettere alle carrozze di rimettersi in marcia. Un’operazione che richiede tempo, soltanto dopo le 19 si riesce a effettuarl­a.

A questo punto il 2073 arriva a Melzo. Qui c’è altra polizia ma ci sono anche i generi di conforto promessi da Trenord, una scatola di cartone contenente caramelle, cioccolato, una torcia elettrica e una coperta. A questo punto i passeggeri vengono trasferiti sul nuovo treno, che però non riparte subito. Aspetta altri due convogli che erano fermi in campagna. Solo quando le carrozze sono stipate all’inverosimi­le, il treno riparte per Treviglio e arriva alle 20.40.

«Sono state ore frustranti — racconta Sara Nava —. La cosa peggiore che ha fatto innervosir­e molti è stato il fatto che mancassero le informazio­ni, non si sapeva quando sarebbero arrivati i soccorsi e che cosa era successo. Non eravamo solo noi all’oscuro, ma la sensazione era che anche il personale viaggiante sapesse ben poco. È assurdo impiegare cinque ore per poter tornare a casa».

Nel corso della giornata, Rfi aveva ritirato il blocco del 30% dei convogli che aveva deciso giovedì in vista della neve, ma ci sono comunque state sop- pressioni che Trenord ha attributo «alle conseguenz­e del maltempo». Il Bergamo-Brescia delle 8.07 è stato sostituito da un servizio di autobus. Sono poi stati cancellati il Bergamo-Lecco delle 14.08 e quello di ritorno delle 15.12; il Brescia-Bergamo delle 15 e il ritorno delle 16.07. Fra le corse da Milano Porta Garibaldi sono state soppresse quelle delle 7.31 (con il treno da Bergamo delle 7.16 arrivato con 26 minuti di ritardo), delle 15.41 (i cui viaggiator­i hanno ripiegato alla corsa delle 16.01) e delle 17.32. Problemi anche con la Suburbana.

Minori i disagi sulle strade. Per la seconda notte Aprica per Bergamo e la Provincia per il resto del territorio hanno fatto uscire i trattori dei terzisti già alle 4. In città sono state sparse altre 100 tonnellate di sale. Tra gli incidenti, il più grave è avvenuto a Valbrembil­la, dove un’auto è caduta per trenta metri lungo una scarpata. A mezzogiorn­o D.N., 75 anni, del paese, stava salendo con la sua Panda sulla stretta via Cadamone quando ha notato un’altra auto che scendeva. La Panda si è allargato, ma a causa della neve l’uomo non ha visto il margine della carreggiat­a e l’auto è caduta di sotto. Nonostante i ribaltamen­ti l’anziano è riuscito a uscire incolume e a dare l’allarme. È stato portato in codice giallo all’ospedale di Bergamo.

A Orio solo qualche ritardo per le operazioni di schiacciam­ento degli aerei. Cancellati solo due voli, per Parigi e Dublino, perché non sono arrivati gli aerei dagli scali di partenza. Proprio a Dublino sono rimaste bloccate due quarte dell’Iss di Gazzaniga in gita scolastica: torneranno fra domani e lunedì. Così come è stata prolungata la gita di 22 alunni dell’Istituto Belotti di Bergamo: sarebbero dovuti tornare da Edimburgo giovedì ma a causa della neve sulla Scozia resteranno bloccati fino a domani mattina.

La testimonia­nza «Abbiamo pensato a un altro deragliame­nto, ci hanno lasciato senza informazio­ni»

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Quando il treno si è fermato a 200 metri dalla stazione di Melzo, i pendolari hanno atteso per oltre un’ora. Poi, siccome a detta loro nessuno dava informazio­ni, sono scesi sui binari per protesta. La situazione si è sbloccata solo alle 19. A Treviglio...
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Il putiferio
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(foto di Giovanni Diffidenti) La Madonna del Castello di Almenno San Salvatore vista dal Parco del Brembo

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