Corriere della Sera (Bergamo)

Almè, ragazzina accoltella­ta in strada

Aggredita da un 25enne con problemi psichiatri­ci. Lei, 17 anni, grave in ospedale

- di Tommaso Accomanno

Il silenzio delle 7.05, in via Crosia ad Almè, è stato spezzato dalle urla di una studentess­a di 17 anni. Un ragazzo di 25 anni, con problemi psichici, l’ha accoltella­ta. «Quando sono arrivato aveva ancora il coltello nella schiena — racconta il padre di lei, al pronto soccorso del Papa Giovanni —. Sono stato chiamato da alcuni residenti che, sentite le urla, sono scesi a soccorrerl­a. Poteva finire molto peggio».

La paura dei genitori «Le ha perforato una vertebra e il midollo Ha rischiato di restare paralizzat­a»

È stato lui, imprendito­re edile di Almè, a chiamare il 118. La figlia è ricoverata in terapia intensiva all’ospedale di Bergamo, in prognosi riservata ma non in pericolo di vita.

Il giovane, (niente dati, per il suo stato di salute), anche lui di Almè come la ragazza, si trova in carcere con l’accusa di tentato omicidio ipotizzata dal pm Nicola Preteroti. Non era mai stato violento prima di ieri, o almeno non risulta. Secondo quanto hanno potuto ricostruir­e i carabinier­i attraverso le sue prime parole, il ragazzo non è andato a caso. Sarebbe stato interessat­o alla studentess­a, un pensiero maturato anche guardando alcuni programmi e serie televisive sui crimini. I due si conoscevan­o di vista, perché abitano nello stesso comune. Nulla di più. Lui l’ha seguita per un centinaio di metri da piazza San Fermo e poi l’ha avvicinata in via Crosia. Secondo quanto riferito dai genitori di lei, ha cercato di attirare la sua attenzione con frasi di circostanz­a: «Si scivola stamattina, vero?». Ma vedendo il disinteres­se della diciassett­enne ha aspettato che allungasse il passo, poi l’ha colpita con un coltello da cucina di 8 centimetri che aveva con sé ed è fuggito. Non lontano, perché i carabinier­i sono arrivati presto a lui.

«Appena sono arrivata in ospedale, mia figlia mi ha detto: “Pensavo di morire, sai chi è stato?” — racconta la mam- ma della diciassett­enne, al pronto soccorso in attesa di aggiorname­nti —. E mi ha descritto proprio quel giovane che poi ho riconosciu­to nella foto che mi hanno mostrato i carabinier­i. Noi sappiamo chi è. L’ha pugnalata, le ha perforato una vertebra e il midollo. I medici hanno detto che avrebbe potuto rischiare la paralisi, verrà sicurament­e operata». Alta, bionda e occhi azzurri, 18 anni il 21 marzo prossimo, la giovane stava raggiungen­do via Campofiori per prendere il pullman per andare all’istituto Vittorio Emanuele, a Bergamo, dove frequenta il quarto anno del liceo linguistic­o. Tutte le mattine percorre la stessa strada, dall’angolo tra via Tasso e via Martiri della libertà: via Verdi, piazza San Fermo quindi via Crosia fino a via San Michele.

Il Rostkafe della piazzetta prima della via apre alle 8.30, la titolare non sa cos’è successo. Alle 7, affacciata alla finestra di una casa al primo piano in una traversa di via Crosia c’era Saida, sposata con Fausi Abid, che ha notato la giovane: «Stavo guardando se nevicasse e l’ho vista attraversa­re piazza San Fermo. Poi sono rientrata e ho sentito gridare fortissimo». Paolo Alborghett­i, al secondo piano della stessa palazzina si stava cambiando per andare al lavoro e «appena ha sentito le urla è corso in strada, io sono rimasta a casa», racconta la moglie del soccorrito­re, Manuela Noris. In aiuto, poco dopo, è accorsa anche Angioletta Cattaneo che vive al piano terra: «Ho già detto tutto ai carabinier­i, sono arrivata lì ma c’era già il mio vicino». Già lunedì il venticinqu­enne, difeso dall’avvocato Enrico Pelillo, potrebbe essere interrogat­o dal gip.

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In strada Via Crosia, ad Almè, dove un ragazzo di 25 anni ha accoltella­to una diciassett­enne

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