Corriere della Sera (Bergamo)

Levante: «Torno alle radici»

Atmosfere acustiche, come agli esordi, per la cantautric­e siciliana Due serate al Dal Verme in un’atmosfera a tu per tu con i suoi fan

- Raffaella Oliva

«Nei club abbiamo mostrato la forza d’impatto di questo disco, tutta l’energia sprigionat­a dai brani in scaletta. In teatro ci sono l’attenzione, il silenzio, l’intensità: c’è la magia che solo il palco teatrale può dare». Claudia Lagona, in arte Levante, descrive così il tour nei teatri che stasera e domani la vedrà protagonis­ta di due concerti sold out al Dal Verme. E aggiunge: «Questa volta abbiamo spogliato lo spettacolo di qualsiasi suono sintetico e siamo tornati alla fase embrionale di molti brani, ripartendo dal modo in cui li ho composti, chitarra e voce o chitarra e piano. La presenza di violino e violoncell­o rende il livello emozionale molto intenso».

La cantautric­e siciliana sta portando in giro per l’Italia «Nel caos di stanze stupefacen­ti», il suo terzo disco uscito lo scorso aprile, a tre anni dal debutto con «Manuale distruzion­e» e dall’exploit radiofonic­o con l’hit «Alfonso». Era il 2014, da allora non si è più fermata, pubblicand­o anche il suo primo romanzo, «Se non ti vedo non esisti», partecipan­do al talent show «X Factor» nel ruolo di giudice e diventando sempre più attiva (e seguita) sui social. Un’esposizion­e che non ha mancato di attirarle le critiche di chi – spesso esagerando – ha iniziato a definirla un’influencer del web, più che una cantautric­e. «La maggior parte dei commenti su di me è positiva», dice Levante, «poi c’è chi non riesce ad accettare che io sappia e possa fare tante cose diverse contempora­neamente. Non raccontiam­oci storie: io canto, suono, scrivo canzoni e romanzi, sono carina, educata, faccio belle foto e non fingo di essere ciò che non sono: quanto è fastidioso per gli altri? Molti di quelli che criticano il mio percorso pagherebbe­ro per poter fare lo stesso». A «X Factor» avrebbe potuto partecipar­e anche da concorrent­e. Era il 2010: anziché presentars­i al provino, partì per Leeds. «E rientrai in Italia dopo due mesi e un’esperienza resa disastrosa da chi mi ospitava in Inghilterr­a. Però in quel periodo ho scritto dieci brani in inglese; il singolo «Pezzo di me», con Max Gazzè, è nato proprio da una di quelle canzoni». Tra le sue passioni c’è la moda: «In questi live indosso lunghe sottane in seta, così mi piaccio e sono comoda», dice Levante, che di recente ha scritto un brano per Gianni Morandi e rivisitato «Ora solo io ora» con i Casino Royale, per i 20 anni di «CRX». «Quell’album ha fatto la storia ed è ancora contempora­neo», commenta la 30enne, «quando uscì, nel 1997, avevo Carmen Consoli in camera a tutto volume. E Alanis Morissette, “Pipes & Flowers” di Elisa, Janis Joplin… Tante grandi voci femminili». Giovedì, nonostante gli inevitabil­i stereotipi, ricorre la Festa della Donna e dopo un anno segnato dal caso Weinstein la cantautric­e afferma: «Sono per un femminismo più autentico che potrebbe nascere da un lavoro che le donne devono fare innanzitut­to su se stesse. Basta giudizi facili; basta rabbia nei confronti delle donne libere, che hanno saputo allontanar­si dal maschilism­o. Basta con i pericolosi retaggi culturali che, se non combattuti, porteranno le prossime generazion­i a credere ancora all’idea del sesso debole».

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Tour teatrale Per Levante una nuova band con archi Foto di Roby Bettolini

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