Corriere della Sera (Bergamo)

Gli artigiani di Castel Rozzone: «Esperienza unica»

- (r.s.)

Per la prima volta l’opera degli artigiani di Castel Rozzone sbarca in una galleria d’arte di profilo internazio­nale. Dietro al fregio «Le jardin des histoires du monde», lungo trenta metri e in mostra alla galleria Art Bartschi & Cie di Ginevra, c’è la manodopera di una decina di dipendenti di Idea Intarsio, con sede a Castel Rozzone. Per realizzarl­o ci sono volute cinquecent­o ore di lavoro nell’arco di un mese, tra dicembre e gennaio. «Siamo onorati, è stata un’esperienza unica e inaspettat­a, ci occupiamo di mobili d’arte che eseguiamo per conto di architetti, ma non avevamo mai creato un’opera d’arte da museo — afferma Marco Bosco, titolare dell’azienda insieme a Gianluca Cortesi —. Andrea Mastrovito ci ha fornito i suoi disegni, e ha seguito il lavoro passo dopo passo, supervisio­nando tutti i giorni l’intarsio in laboratori­o. Capitava a volte che non fossi d’accordo sulla scelta dei materiali, ma ho capito che la sua era una visione per me del tutto nuova, da artista». I fogli della tarsia, dallo spessore di un millimetro, sono tagliati e incollati sui pannelli. La scelta del legno è caduta su ulivo, noce, betulla, palissandr­o, frassino tinto per i pantalonci­ni azzurri degli omini, ebano per il cielo notturno, madreperla per le costellazi­oni. L’intarsio, proprio nella Bergamasca, trova esempi straordina­ri fin dal Cinquecent­o, come dimostrano le famose tarsie lignee di Lorenzo Lotto nella basilica di Santa Maria Maggiore in Città Alta.

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Maestria Un dipendente di Idea Intarsio al lavoro

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