Iwobi, Bocelli e l’amore per i cavalli
L’incontro a Spirano: «Qui la mia prima famiglia»
Il senatore e il tenore. Toni Iwobi e Andrea Bocelli si sono incontrati ieri nel maneggio Equisport di Spirano. La struttura è gestita da Pasquale Beretta che, oltre a essere amico di Bocelli, è stato anche il primo datore di lavoro del neoeletto in Parlamento. «Qui trovai il lavoro, la mia prima casa e la mia prima famiglia. Tutto quello che sono riuscito a fare dopo non ci sarebbe stato senza l’accoglienza di Pasquale».
Una giornata a Spirano per il tenore Andrea Bocelli, culminata con un incontro con il nigeriano neo senatore leghista Toni Iwobi. Incontro sorprendente ma non inatteso né casuale. A far da collegamento tra due personaggi così diversi è stato Pasquale Beretta, il signore dei cavalli di Spirano, dove, con la sua Equisport, è punto di riferimento internazionale nel commercio di quadrupedi da gara o da esibizione. E soprattutto è maestro dell’alta scuola, la tecnica di addestrare i cavalli per le corti di mezza Europa. Proprio la passione di Bocelli per i quadrupedi li ha fatti incontrare.
«Sono nato e cresciuto in campagna — racconta il tenore —. Per me i cavalli, oltre che animali splendidi, erano un mezzo di locomozione. Avevo 8 anni quando ho montato per la prima volta. Ho incontrato Pasquale quasi per caso e mi sono appassionato a questo mondo dell’alta scuola di equitazione. Appena ho un po’ di tempo vengo a Spirano a trovarlo». Così è stato ieri: arrivo in mattinata da Milano e una prima sgroppata in sella in giro per il paese accompagnato dal sindaco Giovanni Malanchini e dallo stesso Beretta. Un su e giù per il centro tra gli sguardi stupefatti dei passanti, una pausa al bar Cavallino e poi il ritorno al maneggio dove, dopo pranzo, Bocelli si è messo alla prova su un cavallo addestrato nel dressage.
«Conosco Andrea da qualche anno, siamo diventati amici per la pelle e ci sentiamo tutti i giorni — dice Beretta mostrando sul cellulare la corrispondenza quotidiana con il tenore —. È una persona straordinaria che mi ha insegnato molto, soprattutto considera inestimabile il valore dell’amicizia. Per questo ho voluto fargli conoscere Toni».
Proprio nel maneggio di Beretta il neosenatore ha iniziato la sua vita in Italia. «Nel 1977 era venuto a lavorare con me Charlie, un nigeriano che è ancora qui — racconta Beretta —. Mi disse che un suo connazionale voleva venire in Italia e mi chiese un lavoro per lui al maneggio. Toni ha lavorato con noi un paio di anni mentre studiava».
«Era il 1978, ero un ragazzo e fui accolto — si commuove Iwobi —. Qui trovai il lavoro, la mia prima casa e soprattutto la mia prima famiglia. È iniziata così la mia storia, tutto quello che sono riuscito a fare dopo non ci sarebbe stato senza il primo aiuto e l’accoglienza di Pasquale, lui è stato la porta d’accesso all’Italia».
Iwobi in questi giorni è al centro dell’attenzione, anche per la polemica contro di lui innescata da Mario Balotelli. «Preferisco lasciar perdere — dice il senatore leghista —. In questi giorni è un inferno: in tre giorni sono stato contattato da 600 giornalisti, comprese Bbc e Cnn. Ma ritengo non sia il momento di parlare. Prima lasciamo insediare il Parlamento. Sulla mia storia sto scrivendo un libro, non ho ancora deciso il titolo, ma presto sarà pubblicato». «Quando alcuni anni fa era candidato in paese — ricorda Beretta — c’erano i suoi manifesti in giro e ho cominciato a chiamare Toni il nostro Obama, e gli ho portato fortuna».
Proprio la storia di Iwobi ha attirato Bocelli a Spirano. «Volevo conoscerlo perché ha una vicenda particolare, bella — dice il tenore —. La Lega passa per essere un movimento estremista e questo è un segnale distensivo». Iwobi voleva chiamare Salvini per passarlo al tenore ma Bocelli ha declinato: «Meglio di no». Poi ha fatto la sua raccomandazione a Iwobi: «Cercate di trovare sinergia in Parlamento perché negli ultimi 20 anni è stato rissoso e senza pace non si va da nessuna parte».
Sulla mia storia sto scrivendo un libro, presto lo pubblicherò Toni Iwobi Maneggio Il proprietario Beretta è amico di Bocelli e fu il primo datore di lavoro del leghista