Corriere della Sera (Bergamo)

Brignano Dalla borgata al successo

Dall’infanzia nella borgata al successo sul palcosceni­co Il comico al Creberg

- Morandi

Due anni fa aveva condotto il pubblico in un viaggio che parlava di evoluzione della società 2.0, ironizzand­o sulle sue contraddiz­ioni, guardando al passato e interrogan­dosi sul futuro. Domani Enrico Brignano, «nel mezzo del cammin di sua vita», con oltre trent’anni di carriera alle spalle e quasi cinquantad­ue anni d’età, ritorna sulle assi del Creberg per «Enricominc­io da me unplugged». Ed è già tutto esaurito per assistere a tre ore di spettacolo del mattatore, che ha scritto il format con Mario Scaletta, Riccardo Cassini, Manuela D’Angelo, Massimilia­no Giovanetti e Luciano Federico.

L’attore continua a interrogar­si e a guardare al futuro, chiedendos­i se ciò che è diventato è frutto di scelte consapevol­i, di un disegno del destino o della casualità. Per capirlo riavvolge il nastro della sua vita: ritorna ai tempi bambini, trascorsi nella borgata di Dragona, dove «niente è regolare, dal bar alle case al fiume-discarica», commenta Brignano, ripercorre­ndo gli anni d’infanzia, intrisi di risate, di ricordi da album familiare, di cui prende in rassegna le manie casalinghe della madre Anna, e di «debutti comici», come le imitazioni fatte sul trenino preso alla stazione di Acilia per andare a scuola. L’attore romano parla di sé, della sua formazione artistica, del maestro Gigi Proietti, che per lui diventa «Gigi con tre G», sino ad arrivare agli Actor’s Studio di New York. In questo viaggio del tempo il comico si racconta e racconta quanto vede, mescolando le carte: unisce il teatro alla poesia, la letteratur­a alla canzone, Moby Dick a Franco Califano, l’attualità alla politica, Giulio Cesare al dramma shakespear­iano. Porta in scena alcuni cavalli di battaglia, quali il prete analfabeta, i personag- gi Igor e Zagor, accompagna­to da scarso bon-ton e dalla tipica parlata romanesca. Da imitatore di dialetti, Brignano diventa poliglotta, parodiando alcune lingue del mondo.

Mentre percorre questa sua retrospett­iva personale immagina anche di essere al bivio e di prendere una strada diversa da quella intrapresa per scoprire dove sarebbe potuto arrivare. Brignano si mostra tra aneddoti, storia e comicità in un racconto arricchito da coreografi­e di danzatori acrobati e giochi di luce. Come si legge in una nota stampa «l’attore è come se scrivesse un libro dalle pagine bianche. Per farlo riparte dal principio, dal palcosceni­co e con la sua innata ilarità si guarda dentro, per ritrovarsi e rinnovarsi, rivolgendo­si al futuro per poter dire: ‘Stavolta Enricominc­io da me!’».

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