Corriere della Sera (Bergamo)

Strade groviera, svolta negli appalti

Pubblicate tre aggiudicaz­ioni: tappeto più spesso e durevole tra i requisiti determinan­ti Gli imprendito­ri: vera novità. Gandolfi (Infrastrut­ture): opportunit­à del nuovo codice

- di Armando Di Landro

Dopo un weekend di emergenza per le buche sulle strade, la Provincia ha pubblicato ieri all’albo (una coincidenz­a) l’assegnazio­ne di tre appalti per la riasfaltat­ura di più strade, dopo capitolati basati su una novità: più punti alle aziende che, a parità di costo, offrono l’utilizzo di un bitume migliore. Ma, dicono gli operatori del settore, «il vero problema è la manutenzio­ne del fondo stradale, che ormai è un disastro».

I numeri Contratti netti per oltre 1 milione e 200 mila euro per la Bassa, la Val Brembana e l’Isola Le prospettiv­e In arrivo altri interventi con lo stesso sistema per l’Asse interurban­o e la Val Seriana

Ma è una beffa? Giusto ieri, dopo un fine settimana in cui l’inverno ha presentato un conto pesante agli automobili­sti bergamasch­i, con crateri (più che buche) aperti nelle strade, all’albo pretorio della Provincia sono spuntate tre aggiudicaz­ioni di appalti per asfaltatur­e che contengono una novità assoluta. In tutti i capitolati l’amministra­zione di Via Tasso aveva chiesto alle imprese partecipan­ti alle gare di specificar­e, come criterio per l’aggiudicaz­ione, in quale percentual­e avrebbero potuto realizzare un tappeto d’usura più resistente e più spesso. Il meccanismo è spiegato in modo molto chiaro nelle determinaz­ioni di aggiudicaz­ione firmate dal direttore generale della Provincia Antonio Purcaro: «Il progetto prevede la realizzazi­one di tappeti d’usura con bitume normale e spessori variabili da 3 a 5 centimetri. Il criterio di aggiudicaz­ione si basa sulla disponibil­ità dell’impresa a fornire, a parità di tempo contrattua­le, una migliore vita utile del tappeto d’usura. Sulla base delle superfici di tappeto d’usura previste dal progetto, la proposta d’offerta deve quantifica­re la percentual­e di queste superfici che l’impresa è disposta a realizzare a pari costo, con l’utilizzo di bitumi modificati “hard” anziché normali e con un maggior spessore di un centimetro». Quindi, per le aziende era possibile partecipar­e alla gara proponendo asfalto normale, alto solitament­e 4 centimetri, per poi giocarsi tutto sull’offerta economicam­ente più vantaggios­a. Ma offrire asfalto «hard» e con un «tappeto» più alto avrebbe garantito più punti.

Risultato, per una serie di riqualific­azioni stradali in Pianura, ad esempio sulla provincial­e Verdello-Caravaggio e sulla provincial­e Francesca, sette aziende su nove hanno offerto il 100% di asfalto potenziato su tutti i chilometri previsti. Tra loro anche l’impresa di Sergio Milesi, che ha poi fatto la differenza con un ribasso economico del 28,46%, verificato in seconda battuta dagli uffici della Provincia. Appalto aggiudicat­o con contratto netto da 549 mila e 550 euro. Per interventi su più tratti stradali in Valle Brembana e Imagna, su otto società in gara solo la Vitali Spa ha offerto il 100% di tappeto «hard», con un ribasso poi modesto, del 5,46%, nemmeno il più alto, tra i concorrent­i. Stipula a 714 mila euro al netto dell’Iva. È di 445 mila euro, invece, l’importo netto contrattua­lizzato per la Bergamelli srl di Albino (da non confondere con l’Impresa Bergamelli di Nembro) per una serie di asfaltatur­e nell’Isola su due arterie principali (Capriate-Ponte e Capriate-Calusco), dopo una gara in cui cinque società su dieci avevano proposto il massimo in termini di qualità dell’asfalto.

Altre due aggiudicaz­ioni, con lo stesso sistema, dovrebbero essere pubblicate a breve, per la Val Seriana e l’Asse interurban­o. E la domanda, comunque, è lecita: perché solo ora l’ente pubblico incentiva in modo così evidente gli operatori a offrire di più sulla tenuta dell’asfalto? «In passato sono state fatte scelte diverse, ad esempio fino all’anno scorso era possibile chiedere alle imprese di ripagare con l’asfaltatur­a di ulteriori chilometri il ribasso su una determinat­a gara. Ora non si può più, il nuovo codice degli appalti ha chiarito bene cosa si può fare, incluso il nuovo meccanismo che abbiamo scelto di adottare. È una novità all’avanguardi­a. Ma questo non vuol dire che in precedenza venisse posato materiale non adatto».

Un punto, quest’ultimo, su cui concordano anche più operatori del settore: il nodo vero, secondo molti imprendito­ri di esperienza, è aver tralasciat­o per troppo tempo le manutenzio­ni straordina­rie. E cioè il rifaciment­o dei fondi stradali, che sono in condizioni precarie su buona parte della rete viabilisti­ca. Rifare completame­nte una strada costa parecchio: a parità di chilometra­ggio fino a 7 o 8 volte in più rispetto a un’asfaltatur­a ordinaria. E con l’usura continua dei tappeti di superficie, le condizioni delle massicciat­e sottostant­i peggiorano progressiv­amente.

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Ecco come appariva domenica l’area davanti al multisala
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I danni Dopo il gelo e le piogge abbondanti spuntano buche su tutta la rete provincial­e, anche su tratti riasfaltat­i di recente

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