Corriere della Sera (Bergamo)

VECCHI E SINGLE

- di Davide Ferrario

Il Comune ha pubblicato l’annuario demografic­o per il 2018. Contiene dati il cui interesse non sempre coincide con quello messo in rilievo dall’Ufficio Stampa dell’Amministra­zione. Possiamo gioire del fatto che «Bergamo cresce ancora»; e anche che «dopo 70 anni di segno negativo gli abitanti di Città Alta tornano a crescere» (per quanto solo dell’1%). Ma Bergamo, più che crescere, invecchia. Un dato a caso: i settantenn­i sopravanza­no di un buon quarto i bambini sotto i dieci anni; e gli ottantenni quasi li equivalgon­o. D’altra parte, dal 2000 a oggi, l’indice di vecchiaia è passato dal 21,3% al 24,6%. Ma il dato più impression­ante è la conferma che quasi metà dei bergamasch­i (il 45,7%) vive sola; e un altro 25,3% in un nucleo di due — coppie senza figli, o single con figlio. È scomparsa la famiglia tradiziona­le, il classico «genitori con prole». Le nude cifre si trasforman­o all’improvviso in politica. Chiediamoc­i, quando nei programmi elettorali si parla di «aiuto alle famiglie», di cosa stiamo parlando davvero. L’immagine della Bergamo del futuro (come del resto del Paese) è quella di una comunità in larga maggioranz­a over 40, con un’amplissima fascia di anziani, divisa in nuclei minimi. Il fenomeno avanza da decenni e non si vede come possa invertirsi nel breve. Sarebbe bello, già dal 2019, sentire come i candidati sindaci intendono affrontare questo quadro sociale. Lasciando perdere, per favore, i luoghi comuni sulla difesa di una «famiglia» che esiste solo ormai come tipologia minoritari­a.

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