Sala consiliare a rischio crolli
Caravaggio, verifica statica e strutturale in corso. Il sindaco: preoccupante
Verifiche statiche e strutturali in corso sul municipio di Caravaggio.
È sotto la lente degli ingegneri dell’Università di Brescia il cinquecentesco palazzo Gallavresi, il municipio di Caravaggio. Da ottobre stanno sottoponendo l’edificio a una verifica statica e strutturale accurata. Un’indagine che dovrebbe concludersi a fine marzo ma che, a inizio mese, ha richiesto un approfondimento con accertamenti di laboratorio: carotature, prove con sonda Windsor e di infissione nella malta. Che l’edificio sia «malato» è noto, il punto è quanto. Chiunque assista a un Consiglio comunale nella sala affrescata al primo piano può constatare la profondità delle crepe nei muri. L’amministrazione del sindaco Claudio Bolandrini teme che la situazione sia peggiore di quanto sin qui prospettato.
L’analisi degli ingegneri bresciani ha già dato un primo risultato, non certo confortante, trovando al secondo piano dei soffitti che stavano sfondellandosi. «Le pignatte in cemento che formano i solai — spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Federica Banfi — rischiavano di cadere e colpire chi lavora negli uffici sottostanti. Le abbiamo fatte subito rimuovere». A creare questa situazione di vulnerabilità nel palazzo Gallavresi un intervento di ristrutturazione avvenuto alla fine degli anni ‘70. «In quell’occasione — spiega l’assessore — fu sostituito il tetto in legno con uno in cemento armato, senza considerare che questo pesava tre volte di più. E l’effetto si vede nella sala del Consiglio con spanciamenti, mura disallineate e fessurazioni.
Proprio la Banfi è stata il motore della nuova indagine. «Qui non c’è un problema di sismicità, ma di carico delle strutture — spiega l’assessore —, bisogna capire se sta in piedi in base ai carichi che sopporta. La zona messa peggio è quella sopra il portico lungo la facciata e in particolare la sala del consiglio». Quest’ultima è monitorata con un sistema di vetrini: sui due bordi di una crepa è posizionato un vetrino e se si spacca è perche la crepa si allarga. «È un metodo superato — osserva la Banfi — oggi ci sono strumenti molto più sofisticati per valutare anche scostamenti minimi. Quando abbiamo iniziato a interessarci della situazione del palazzo ho trovato uno studio del 2003. Già questo indicava la necessità di interventi urgenti, ma l’amministrazione comunale non li ha mai fatti. È una situazione su cui c’è poco da scherzare. Ora dall’opposizione si preoccupano tanto dell’agibilità della chiesa di San Giovanni, dove non va nessuno, mentre qui c’è una struttura dove c’è gente che lavora e c’è una piazza antistante dove passano tante persone, ma non è stato fatto niente. Vedremo dal nuovo studio se sarà sufficiente puntellare i punti più critici, se si potrà utilizzare i locali e se ce ne saranno alcuni più a rischio». E l’ex sindaco Giuseppe Prevedini ribatte: «Dal punto di vista statico il municipio non ha nessun problema. C’è la questione del cemento armato del tetto che ha provocato i danni alle pareti della sala consiliare, ma l’abbiamo sempre monitorata con i vetrini che non hanno mai evidenziato movimenti. Avevamo pensato a un intervento di messa in sicurezza, ma servono 2,5 milioni e con il patto di stabilità non si è mai potuto fare». Per il sindaco Bolandrini, «la sala consigliare è tutto fuorché rassicurante. È prioritario verificare la sicurezza statica dell’immobile. La scala del rischio emergerà
«Alla fine degli anni ‘70 era stato sostituito il tetto in legno con uno in cemento armato»
dal nuovo studio. Più un edificio è vecchio, più è pregiato, ma è più vulnerabile in termini di sicurezza soprattutto se per anni non è stata fatta la manutenzione ordinaria. Oggi noi ci troviamo di fronte a interventi straordinari per le scuole e per gli edifici pubblici, alle prime abbiamo messo mano e ora stiamo affrontando i secondi. Per questo stiamo già cercando risorse partecipando a bandi».