L’Atalanta del Gasp non si scansa ma vince la Juve
L’Atalanta fa la partita, la Juventus segna: a Torino finisce 2-0. Per Higuain gol e assist
L’altra rete È Matuidi a chiudere la partita con un interno sinistro nella ripresa su assist del solito Higuain Cacciato L’Atalanta finisce in 10 a causa dell’espulsione di Mancini per doppia ammonizione
L’Atalanta non sfata il tabù Juventus Stadium, perdendo 2-0 contro i bianconeri e rimanendo a quota 41, a tre punti dalla Sampdoria. Era una missione difficile ed è diventata impossibile a dieci minuti dalla fine quando Mancini, in sessanta secondi, prende due gialli e conclude in anticipo la gara.
Gasperini sceglie di lanciare Haas tra i titolari, al fianco di de Roon, aggiungendo Cristante alla mediana e con Ilicic e Gomez (in dubbio fino all’ultimo) in avanti. In porta c’è Berisha, dietro Mancini con Toloi e Palomino. Sulle fasce Hateboer e Gosens. La Juventus è in formazione tipo, anche se il 4-2-3-1 è più offensivo del solito: Lichtsteiner e Asamoah, sugli esterni di difesa, sono le principali sorprese.
L’Atalanta parte bene, con un buon ritmo e l’intenzione di giocare nella metà campo avversaria, con il primo squillo che è firmato da Gomez, criticato nelle ultime settimane per i gol sbagliati, mentre la Juventus ha bisogno di un quarto d’ora, con Matuidi, per farsi vedere nella metà campo nerazzurra: sugli sviluppi del corner è Palomino a ribattere il tiro a botta sicura del francese. Borussia Dortmund, Bologna o Juventus non cambia niente per l’Atalanta, intenzionata a pressare alta e giocare uomo contro uomo. C’è ancora il tempo per una conclusione che finisce alta di Haas, positivo nella prima frazione, prima dell’1-0 di Higuain alla mezzora: grande giocata di Douglas Costa che riceve il pallone e ribalta in pochi secondi l ’ azione, aprendo poi per l’ex Real Madrid che stoppa il pallone e lo imbuca all’angolino lontano. La reazione atalantina è in un tentativo, da posizione defilata, di Hateboer, e nell’asfissiante pressing portato su chi maneggia la sfera. Questo però porta a qualche buco, con Dybala che è in posizione di fuorigioco sul tocco di Higuain, poi di un fendente da fuori del numero nove sudamericano, finito fuori. Come in Coppa Italia ci sono meriti per un primo tempo condotto molto bene, rovinato però dallo svantaggio.
Il problema nerazzurro sono le mancate conclusioni verso il portiere avversario. Ci pensa Mancini, match winner contro il Chievo Verona, a colpire di testa e far venire i brividi a Buffon, rimasto di sasso. La zuccata finisce a pochissimi centimetri dal palo, al quarto del secondo tempo. L’Atalanta ha in mano il pallino del gioco, Ilicic spedisce verso lo specchio ma trova un avversario, Gasperini inserisce Spinazzola, al posto di Haas, per cercare più spazio sulla sinistra: di fatto l’intenzione è quella di far scalare Gomez al centro dell’attacco, con una sorta di tridente leggero. L’opportunità più grossa è però quella costruita, ancora una volta, da Higuain: pick and roll con Douglas Costa, infilatosi nello spazio, con il diagonale che viene sfiorato da Berisha prima di finire la propria corsa sul palo esterno. Partito con zero centravanti, Gasperini in rapida successione inserisce Cornelius e Petagna, ma è un difensore a cambiare ulteriormente la gara: Chiellini salta secco Mancini e si guadagna una punizione dal limite, più la seconda ammonizione per il difensore ex Perugia. Atalanta in dieci e possibilità di scamparla allo Stadium prossime allo zero. Figuriamoci dopo un minuto, perché Matuidi buca Berisha e firma il 2-0 su assist del solito Higuain.
Gasperini, al termine del match, accetta la sconfitta: «Dobbiamo essere orgogliosi di questa partita: abbiamo giocato con personalità, facendo a lungo il gioco. Ci sta perdere a Torino con la Juve e in questo modo fa meno male. Inoltre per l’Europa saranno altre le partite decisive».