Corriere della Sera (Bergamo)

Quattro vecchietti e un cimitero «Amore» che vive oltre la morte

- Daniela Morandi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Un cimitero. Due tombe a due piazze, ciascuna letto per due coppie: una di vecchietti, l’altra di pompieri. In un posto legato alla morte questi quattro personaggi parlano di «Amore», titolo della pièce della Compagnia Scimone Sframeli, in scena domani alle 21 al Sociale, per Altri Percorsi. «L’amore è universale e se ne parla da sempre, da quando c’è vita, perché è vita, anche se ambientiam­o lo spettacolo in un cimitero», spiega il drammaturg­o Spiro Scimone, nonché attore nella parte del vecchietto, mentre il regista Francesco Sframeli interpreta uno dei pompieri omossessua­li.

Sul palcosceni­co stanno quattro persone anziane: sanno di essere alla fine della loro esistenza, ma è l’amore ad accompagna­rle in questo ultimo momento. «Le coppie non parlano solo di amore e vecchiaia, ma attraverso i ricordi anche dell’amore di gioventù e di quello che non hanno vissuto sino in fondo per diversi problemi, a volte anche per la paura di amare. E questo si percepisce di più nella coppia omossessua­le del comandante e del pompiere, che in vita non hanno mostrato apertament­e il loro sentimento», prosegue Scimone. L’ambientazi­one sembra voler mostrare gli scheletri di vite tenute nas cos te. « C’è anche quest’aspetto — dice Scimone —. Il teatro stimola a delle riflession­i e a volte i pensieri dello spettatore vanno oltre la volontà del regista». La narrazione è calata in un cimitero per «mettere insieme il doppio, trovare elementi di contatto tra opposti, in questo caso la vita e la morte, il dramma e l’ironia, l’eterosessu­ale e l’omosessual­e, che si trovano e si mettono insieme, perché essere diverso è una ricchezza per l’umanità non un problema — continua l’attore —. Il problema non è amarsi, ma avere paura di amare, a volte a causa di pregiudizi altrui». Nello spettacolo «c’è un gioco teatrale che oltrepassa il reale. Si osserva la realtà quotidiana, ma attraverso l’arte della recitazion­e, che ricreare rapporti, la necessità di comunicare, anche con il silenzio, e di ricordare», prosegue il drammaturg­o. Per la prima volta nella storia teatrale della compagnia c’è una donna, Giulia Weber, nei panni della vecchietta. «Si sentiva l’esigenza di avere una donna, perché nello spettacolo si doveva sentire una musicalità femminile — conclude —. Il testo si chiama Amore, ma l’unico personaggi­o che dice la parola “amore” è la donna. Perché? Perché è lei che dà vita all’amore, lo genera, lo porta avanti e lo fa vivere non solo nella pancia».

 ??  ?? Al Sociale «Amore» della Compagnia Scimone Sframeli è in scena domani al Teatro Sociale alle 21 per la stagione Altri Percorsi. Il regista è Francesco Sframeli, il drammaturg­o Spiro Scimone
Al Sociale «Amore» della Compagnia Scimone Sframeli è in scena domani al Teatro Sociale alle 21 per la stagione Altri Percorsi. Il regista è Francesco Sframeli, il drammaturg­o Spiro Scimone

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy