Corriere della Sera (Bergamo)

L’inchiesta sul guru della macrobioti­ca «Noi società a parte»

I ristoranti in via Quarenghi e a Treviglio

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Il ristorante di Bergamo si può dire storico, ormai. Quello a Treviglio quasi. La mania bio è roba recente, ma è dagli Anni ‘90 che in via Quarenghi si sfornano piatti vegetarian­i o di pesce con ingredient­i dalla policoltur­a e il più possibile a km zero. Ingredient­i che fanno bene alla salute, insomma. A Treviglio, dal 2001. I locali da qualche tempo si chiamano Un Crispino e Un Cerro. Entrambi sono nati ispirandos­i ai principi dell’associazio­ne Un Punto Macrobioti­co (Upm) e del suo fondatore Mario Pianesi, 73 anni, oggi sotto inchiesta ad Ancona per associazio­ne per delinquere finalizzat­a alla riduzione in schiavitù, maltrattam­enti, lesioni aggravate ed evasione fiscale. Un quadro «inverosimi­le» per la difesa. E anche Giovanni Mazzali, responsabi­le del ristorante a Treviglio, origini emiliane, il padre era campione di Grana Padano, trova alcune cose lette sui giornali «al di là del ridicolo. Noi comunque — precisa — non ne sappiamo niente. Siamo società indipenden­ti. La filosofia è quella, ma siamo imprendito­ri che vogliono solo offrire qualcosa di buono da mangiare. I nostri sono tutti prodotti naturali e quasi tutti italiani, salvo un paio di salse di soia». Un Punto Macrobioti­co, a Treviglio, «resta il nome del circolo culturale che organizza attività e corsi, tra le altre cose di yoga, cucina o su come coltivare l’orto», aggiunge. In via Quarenghi, mentre il locale si svuota dopo il pranzo e ci sono le cassette di verdura da sistemare, uno dei soci chiarisce solo che non c’è nessun legame societario con Pianesi. (mad.ber.)

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