Corriere della Sera (Bergamo)

Omicidio-suicidio, choc a Giussano «Sembrava una famiglia normale»

Il paese sconvolto dalla tragedia. I vicini: Alessandro soffriva per la mancata laurea

- Marco Mologni

È giorno di GIUSSANO (MONZA) mercato a Paina di Giussano. E la notizia che Alessandro Turati ha ucciso a coltellate la mamma Marina Cesana e la nonna Paola Parravicin­i, e poi si è tolto la vita, ha fatto subito il giro delle bancarelle spuntate rapide all’alba. Piove e tra le massaie impegnate a fare la spesa c’è poca voglia di parlare. Ancora un delitto a Paina: nel 2014, ad appena 150 metri di distanza dalla palazzina con i mattoni rossi dove nella notte tra martedì e mercoledì è avvenuto il duplice omicidio-suicidio, un papà, Michele Graziano, aveva ucciso a coltellate i suoi figli di 9 e 2 anni e poi aveva tentato di togliersi la vita. Una ferita non ancora rimarginat­a per questo borgo di 6.000 abitanti cresciuto troppo in fretta.

Ora, un’altra notizia choc che rompe il silenzio delle villette tutte uguali di via Ada Negri. «Viviamo chiusi nelle nostre case — commenta Lorenza Parravicin­i, pensionata —. Ci illudiamo di vivere in un paese dove ci conosciamo tutti. E poi, alla porta accanto, accade una simile tragedia». «Non ci sono parole — aggiunge Paola Marzorati, casalinga —. È un campanello d’allarme: la nostra comunità non è più un’isola felice. C’è un forte malessere sociale, che investe ormai anche le famiglie. Non si può più vivere sereni nemmeno tra le mura di casa». I primi a essere sconvolti sono i vicini di casa di Marina Cesana: «Era una famiglia esemplare — spiega una donna che vive al piano di sotto con gli occhi lucidi per il dolore —. Marina e Paola erano due donne meraviglio­se. Sono distrutta dal dolore». «Non ci sono parole per commentare quanto è accaduto – prosegue una giovane badante al cancello di casa, visibilmen­te scossa —. Non ci eravamo accorti di nulla: in quella casa mai un litigio, mai qualcuno che abbia alzato la voce». Il sindaco di Giussano, Matteo Riva (Pd) è turbato: «È una tragedia che non può non interrogar­e un’intera città». E il vicario della parrocchia di Santa Margherita, don Roberto Tagliabue, aggiunge: «C’è una forte crisi di valori che attraversa la nostra comunità, e che ha reso fragili e vulnerabil­i in particolar­e i nostri giovani».

Pochi a Paina potevano dire di conoscere Alessandro Turati: in tanti lo vedevano camminare silenzioso per il quartiere, alto e con l’impermeabi­le nero, anche in piena estate. Il 28enne da tempo viveva sempre più chiuso in se stesso e non parlava più con nessuno: nemmeno con la sua famiglia, dove stava sempre meno volentieri. La sua meta preferita era il pub dietro casa dove era diventato uno «di famiglia». Era lì, tra gli avventori del bar, che quel giovane con i capelli lunghi e precocemen­te ingrigiti, i folti baffi e l’aspetto trasandato, ma sempre in giacca e cravatta, poteva ancora sentirsi importante. «Colto, educato e dalla conversazi­one brillante» lo descrivono gli amici. Con un bicchiere in mano riusciva a dimenticar­e i problemi: «Aveva sofferto per la perdita del padre, morto quattro anni fa, e per aver abbandonat­o gli studi di giurisprud­enza», dice uno dei pochissimi amici che gli erano rimasti vicini.

Dopo aver frequentat­o il liceo psicopedag­ogico Parini di Seregno, Alessandro si era iscritto alla facoltà di Legge all’Università Bicocca di Milano. Ma era riuscito a dare solo pochi esami. Ormai fuori corso, «soffriva il peso di non aver realizzato il suo sogno: fare l’avvocato. E di avere deluso i suoi genitori».

 ??  ?? La casa La villetta di via Ada Negri, a Paina di Giussano, dove mercoledì notte si è consumato l’omicidiosu­icidio: Alessandro Turati ha ucciso la madre Marina e la nonna Paola, poi si è suicidato
La casa La villetta di via Ada Negri, a Paina di Giussano, dove mercoledì notte si è consumato l’omicidiosu­icidio: Alessandro Turati ha ucciso la madre Marina e la nonna Paola, poi si è suicidato

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy