Corriere della Sera (Bergamo)

Camera di Commercio Preso il mago dei furti

- Tommaso Accomanno

Aveva puntato alla borsa della segretaria generale

Dal 9 marzo era in libertà vigilata e aveva l’obbligo di firma il mercoledì e la domenica, alle 10, a Campobasso, dove vive. Peccato che l’altro ieri, alle 9, Donato Amore, 54 anni, fosse a Bergamo, in Camera di Commercio. Secondo quanto ricostruit­o dalla polizia, si è intrufolat­o al primo piano nell’ufficio del segretario generale Maria Paola Esposito, sfilando dalla sua borsetta portafogli e portadocum­enti. La donna si è resa conto subito e ha urlato. Sentendola, un collega è uscito di corsa in strada e ha raggiunto Amore in largo Belotti. La polizia l’ha poi arrestato. Amore, che alle autorità in un primo momento aveva riferito di chiamarsi Angelo Di Biase, ha un lungo curriculum di precedenti. Con il furto alla Camera di Commercio ha raggiunto quota 51. Le pagine sfogliate dal pubblico ministero, ieri, durante il processo per direttissi­ma, sono state tredici. Il primo reato risale al 18 febbraio del 1982, quando era appena maggiorenn­e. Poi, ha mantenuto una media di quasi uno e mezzo all’anno. Il pm l’ha definito «delinquent­e abituale». Uno specialist­a dei furti, più di 20, con tanto di condanne, a persone, in abitazioni e in luoghi pubblici di varie città d’Italia: dopo Campobasso, il luogo prediletto, ci sono Novara, Pescara, Roma e, da mercoledì, anche Bergamo. Ma non solo furti. I processi a suo carico sono stati anche per falsa identità, resistenza, ricettazio­ne, truffa, evasione e violenza sessuale. In aula, difeso dall’avvocato d’ufficio Giovanni Calvosa, non ha voluto parlare. Il giudice Luisa Mazzola, convalidat­o l’arresto, l’ha mandato in carcere. Il suo processo proseguirà il 22 marzo, alle 13, quando sarà difeso dall’avvocato di fiducia Stefano Sabatini.

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