Astino, solo dopo l’estate la vasca anti allagamenti
Sarà senza cemento, a cielo aperto e circondata da piante
Le vasche anti allagamenti tra Astino e Longuelo saranno tre. Ma per quest’estate non ce ne sarà ancora nessuna. La prima ( foto: l’area, davanti al parcheggio) è in corso di progettazione e non si sa ancora quando partiranno i lavori.
Nemmeno quest’estate Astino e Longuelo potranno avere le vasche anti allagamento. Su tre impianti per ora se ne sta progettando uno, i cui lavori inizieranno però quando la stagione dei temporali sarà già iniziata se non addirittura terminata. Il Consorzio di bonifica, che ha l’incarico della progettazione e che sborserà la metà dei nove milioni, aveva avvisato che i tempi sarebbero stati lunghi, tanto che ora si sta realizzando il progetto esecutivo del primo lotto.
I dettagli dell’opera vengono elencati nella delibera di giunta sugli «interventi di mitigazione delle problematiche idrauliche nella Valle di Astino». Una volta asciugati gli scantinati allagati nell’estate 2016, si era capito che per evitare che succedesse di nuovo servivano due tipi di interventi. A partire dalla pulitura di alcune rogge come la Curna, le cui portate negli anni, tra vegetazione cresciuta, detriti accumulati e sponde franate, erano diventate insufficienti. Interventi già eseguiti, tanto da avere mostrato i loro effetti la scorsa estate.
Ma per risolvere il problema servono le vasche di laminazione, che raccolgono l’acqua in eccesso per rilasciarla un po’ alla volta. Dopo molte discussioni su numero, misure, collocazione e tipologia (a cielo aperto o interrate) sono emerse le scelte definitive. Si tratterà di tre vasche a cielo aperto senza cemento: in condizioni normali avranno l’aspetto di avvallamenti profondi in media un metro e mezzo, coperti di erba e circondati da alberi. Le sponde saranno come rampe non ripide e rinforzate da pietre, terra e pali di legno.
La prima vasca sarà rettangolare, lunga un centinaio di metri e con una capienza di 20 mila metri cubi. Sarà realizzata su un terreno venduto dalla Val d’Astino (per 1 milione e 125 mila euro) a sinistra della strada da Longuelo al monastero. In questo momento c’è solo uno studio di fattibilità ma Sergio Papiri dell’Università di Pavia sta preparando il progetto esecutivo che sarà pronto entro fine aprile. Ai primi di maggio sarà analizzato in una conferenza dei servizi. Solo a questo punto, dalle eventuali modifiche da apportare, si capirà quando i lavori potranno partire. Il tutto costerà 3 milioni e 320 mila euro.
Il costo dell’intervento complessivo è invece di 9 milioni e 170 mila euro, e comprende altre due vasche. La prima è da 25 mila metri cubi su terreni in corso di acquisizione da privati ai bordi di via del Celtro, la seconda di 10 mila metri cubi in un’area ancora non identificata che potrebbe anche essere all’interno del Golf Club. Rientrano nei progetti anche lavori al tratto finale del Rio Lavanderio con rifacimento dell’attraversamento di via Astino, e interventi alla Curna e altre rogge. In tutto questo si riuscirà anche a salvare la rana di Lataste: i canneti in cui vive l’anfibio potrebbero essere risparmiati o al massimo tolti e ripiantati.
Golf club Per la vasca più piccola c’è una ipotesi di realizzazione nell’impianto sportivo