L’Imu alle scuole private Montessori, c’è l’accordo
Sulla vicenda degli arretrati Imu chiesti dal Comune di Bergamo alle scuole private c’è il primo punto fermo: la Fondazione Scuola Montessori di Bergamo ha proposto a Palazzo Frizzoni una conciliazione. La mediazione, relativa agli anni 2012, 2013, 2014 e 2015, prevede la rateizzazione di quasi 78 mila euro.
Dopo la decisione del Comune di Bergamo di chiedere gli arretrati per l’Imu non pagata alle scuole private e i (conseguenti) ricorsi degli istituti scolastici, c’è il primo punto fermo: la Fondazione Scuola Montessori di Bergamo ha proposto a Palazzo Frizzoni una conciliazione. Una strada diversa rispetto a quella percorsa da altre scuole, che hanno optato per la battaglia in tribunale. «Ognuno sceglie in base alle forze economiche che ha — dice Fanny Honegger, presidente e legale rappresentante della Fondazione Scuola Montessori —. Siamo già impegnati su tanti fronti, avere anche questo aperto ci pareva eccessivo. Noi offriamo un servizio pubblico e capiamo anche il Comune che deve difendere la sua posizione, pure la giunta fa servizio pubblico. Così ab— biamo cercato di trovare una via di conciliazione che fosse la meno dannosa sotto tutti i profili, anche per i rapporti istituzionali».
Il valore complessivo dei quattro accertamenti mandati alla Fondazione Montessori per l’Imu non versata per gli anni 2012, 2013, 2014 e 2015 — è di 140.411 euro. La proposta di mediazione, ritenuta condivisibile da entrambe le parti, prevede per il 2012 e il 2013 la rateizzazione dell’importo biennale di 39.529 euro (Imu e interessi) in 16 rate trimestrali e, per il 2014 e il 2015, la rateizzazione di 38.315 euro (Imu e interessi) sempre in 16 rate trimestrali. «Noi — spiega Fanny Honegger — non avevamo pagato l’Imu, ma in buona fede». Colpa di un decreto del 2012 del governo Monti che ha lasciato in una zona grigia una serie di enti, piccoli asili, ma anche strutture medie e grandi. Le scuole e gli istituti di cura non hanno pagato l’Imu, ma l’interpretazione prevalente della magistratura su casi simili ha portato Palazzo Frizzoni a far partire gli accertamenti prima della fine del 2017. Altrimenti sarebbe scattata la prescrizione sulle imposte, che avrebbe esposto il Comune al rischio di un intervento della Corte dei Conti. «Se avessimo scelto anche noi la strada del tribunale e poi avessimo perso — dice Fanny Honegger — non avremmo avuto la possibilità di rateizzare il dovuto».
Gli accertamenti del Comune riguardano l’omesso versamento dell’imposta per il fabbricato di viale Vittorio Emanuele e l’area fabbricabile di via Brembilla, che diventerà la nuova sede dell’istituto. «Il cronoprogramma del cantiere è rispettato — dice Fanny Honegger —. L’obiettivo resta il trasloco a Longuelo ad agosto 2018. Se non dovessimo farcela, ci sposteremo durante le vacanze di Natale».