Corriere della Sera (Bergamo)

«Pronto soccorso, poche emergenze»

Attesa media di 2 ore per i codici verdi

- Di Pietro Tosca

Tutti gli ospedali sul territorio bergamasco, pubblici e privati, hanno un problema: il pronto soccorso, nato per le emergenze, deve affrontare tante non emergenze. Gli accessi di pazienti in codice verde oscillano dal 63%, sul totale, al Papa Giovanni, fino al 70% a Seriate e Treviglio. Medie che si riscontran­o anche a Ponte San Pietro, dove un residente di Sorisole ha denunciato un attesa di cinque ore per una colica renale. E il personale medico comunque non abbonda: su 280 accessi medi giornalier­i al Papa Giovanni i profession­isti sono 5, più quattro specialist­i, che di notte scendono anche a tre.

Ponte San Pietro Il Policlinic­o: attesa di 5 ore per una colica perché in codice verde e per il grande afflusso

Pronto soccorso presi d’assalto ma per situazioni improprie. Dalla Bassa all’Isola a Bergamo è questo il quadro che emerge con strutture in sovraccari­co perché i due terzi degli accessi sono codici verdi e codici bianchi, situazioni cliniche che non sono emergenze. Troppi accessi, il cui effetto sono i tempi che si allungano a dismisura per le visite proprio di quei pazienti in condizioni non gravi.

È esemplare da questo punto di vista l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo che nel 2017 ha visitato nel Pronto soccorso 102.262 persone, in media 280 al giorno, (1 su 2 proviene da fuori città). A far fronte a questa massa da lunedì a venerdì ci sono 5 medici di Pronto Soccorso più 4 specialist­i che la notte si riducono a 4 più 3 specialist­i. I codici rossi sono stati l’1,7%, i gialli il 29,7%, i verdi il 63,9% e i bianchi il 4,7%. L’ospedale non tiene una statistica dei tempi d’attesa ma prendendo a campione il 19 marzo (i codici rossi sono presi immediatam­ente in carico), i gialli hanno atteso 35 minuti mentre i verdi 2 ore.

A San Giovanni Bianco, un medico al Pronto soccorso, gli utenti nel 2017 sono stati 14.251, 39 al giorno. Qui le percentual­i per codice di gravità vedono l’8,5% di bianchi, l’80,9% di verdi, il 10,5% di gialli e lo 0,2% rossi. I tempi medi sono di 15 minuti per i gialli e alle 2 ore per i verdi.

Non rilascia dati «perché non vengano fraintesi» l’Asst Bergamo Est (cui fanno capo 4 pronto soccorso a Seriate, Alzano Lombardo, Lovere e Piario) se non quello dei codici verdi, il 70% del totale degli accessi. Nei pronto soccorso dell’Asst Bergamo Ovest le percentual­i dei codici non cambiano. A Treviglio, dove sono in servizio 3 medici la mattina, 4 il pomeriggio e 2 la notte, nel 2017 ci sono stati 53.573 accessi,147 al giorno: i tempi d’attesa parlano di mezz’ora per i codici gialli, un’ora e mezzo per i verdi e due ore per i bianchi. A Romano, dove sono in servizio 2 medici di giorno e uno di notte, invece gli utenti sono stati 24.955 nel 2017 con una media di 68 e attesa di 20 minuti per un codice giallo e di meno di un’ora per i verdi.

Non cambia la situazione nelle strutture private come il policlinic­o di Ponte San Pietro. Il Corriere Bergamo ha riportato la vicenda di un paziente con una colica renale, valutato in codice verde che ha atteso 5 ore per la visita. «Il nostro Pronto Soccorso — spiega il dottor Raffaele Morrone, direttore medico di presidio — ogni giorno accoglie circa un centinaio pazienti. Come in tutti i pronto soccorso, anche il nostro vive momenti di particolar­e congestion­e e iper-afflusso. Il 19 marzo, ad esempio, sono stati trattati 119 pazienti di cui 12 codici gialli, 100 verdi e 7 bianchi». In merito al caso specifico il dottor Morrone precisa: «Il codice verde è stato attribuito dai soccorrito­ri del 118 e confermato dai medici del nostro pronto soccorso, è quello solitament­e assegnato alla colica renale, motivo dell’accesso. In merito alla mancata somministr­azione dell’antidolori­fico, quest’ultima deve essere sempre attentamen­te ponderata dopo la valutazion­e delle condizioni cliniche e delle specifiche necessità terapeutic­he del paziente, comprese le caratteris­tiche e l’intensità del dolore che, nel caso il paziente stesso aveva dichiarato essere di intensità medio-bassa».

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Una scena quotidiana: code al pronto soccorso in ospedale
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Ogni pronto soccorso, sia nelle strutture pubbliche sia in quelle private vive una situazione di «iper afflusso», come l’ha definita ieri il direttore di presidio di Ponte San Pietro Raffaele Morrone, dopo il caso denunciato da un paziente...
In coda Ogni pronto soccorso, sia nelle strutture pubbliche sia in quelle private vive una situazione di «iper afflusso», come l’ha definita ieri il direttore di presidio di Ponte San Pietro Raffaele Morrone, dopo il caso denunciato da un paziente...

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