«Ci riproveremo»
Della Monica e Guarise quinti ai Mondiali guardano già al futuro: «Lavoreremo sodo»
L’adrenalina non si è ancora spenta: Nicole Della Monica e Matteo Guarise, a 24 ore di distanza dallo storico quinto posto ai Mondiali di pattinaggio, in corso a Milano fino a domani, possono godersi il loro sport da spettatori. Senza la tensione della gara, ieri erano sugli spalti del Forum con tutta la Nazionale a tifare per Anna Cappellini e Luca Lanotte nella danza e Carolina Kostner nel singolo. «Oggi (ieri, ndr) è una giornata importante per la squadra azzurra» dicono in un momento di pausa. Di sicuro lo è stata anche la loro performance: 206,06 punti che sono valsi la migliore prestazione di sempre ai Mondiali per un tandem italiano nella specialità delle coppie di artistico. Un’emozione che la 28enne di Trescore Balneario e il 29enne nato a Rimini, compagni sul ghiaccio dal 2011 e alla loro settima rassegna iridata, riassumono in una parola di tre lettere: «Wow!», rispondendo in coro.
Cosa ricorderete della serata di mercoledì?
«La grandissima emozione di giocarci un Mondiale in casa e il calore del pubblico, che ci è sembrato carico come mai ci era capitato in carriera. Già durante i minuti di riscaldamento in pista, prima della nostra esibizione, abbiamo sentito tantissimo la spinta e l’energia positiva che ci è arrivata direttamente dagli spalti: siamo stati bravi a portarla tutta sul ghiaccio. Era talmente forte che poteva addirittura distrarci, ma non è successo».
Vi aspettavate un risultato così grande?
«Come sempre prima delle gare importanti, non ci eravamo prefissati un obiettivo guardando la classifica. Volevamo di sicuro chiudere bene la stagione e ci siamo decisamente riusciti, diciamo che il quinto posto è stato la ciliegina sulla torta. Scherzando con gli amici, abbiamo detto che se ci fosse servito fare un salto quadruplo, difficilissimo, forse in questa gara ci saremmo riusciti…».
Già dopo lo short program, a metà gara, eravate in quinta posizione.
Risponde Nicole: «Per tutta la mattinata, prima di scendere in pista, avevo avuto in testa un’immagine. Noi che facevamo il nostro programma e alla fine vicino ai nostri nomi compariva il numero 1. Beh, poi è andata proprio così, perché dopo la performance eravamo in prima posizione provvisoria: è stato stupendo».
Cosa avete pensato quando Nicole è caduta su un salto del programma libero, unico grave errore della gara?
«Ovviamente al momento c’è stato un po’ di dispiacere, ma noi pattinatori siano alle- nati a rimuovere subito il ricordo di un errore. Ci siamo guardati negli occhi, presi per mano, e ci siamo detti: “Chiudiamo questa pagina e pensiamo a fare bene tutti i prossimi elementi”».
Nessun rimpianto per un possibile podio sfumato?
«Assolutamente no, le prime tre coppie sono state superiori, forse senza l’errore avremmo potuto arrivare quarti, ma cosa sarebbe cambiato? Anzi, forse è stato meglio evitare il quarto posto…».
Con i Mondiali si chiude la vostra stagione agonistica. Qual è il bilancio?
«È stato un anno importante, in cui sentiamo di aver aperto una porta molto solida per il futuro. Quattro anni fa siamo arrivati alle Olimpiadi di Sochi come una coppia senza esperienza, quattro anni dopo abbiamo superato per due volte – ai Giochi di Pyeongchang e qui ai Mondiali – la soglia dei 200 punti (simbolo di eccellenza, ndr). Ripartiremo da questo risultato, dal fatto di essere quinti nel mondo, continuando a lavorare sodo».
Come vivete il fatto che, come sempre dopo i Giochi, il prossimo anno ci sarà il ricambio generazionale, con il ritiro di coppie importanti?
«C’è sicuramente una certa emozione, pensando agli avversari e ancora di più ai compagni di squadra. E poi c’è l’orgoglio di sapere che ora dovremo essere noi a fare da chioccia ai più giovani che arriveranno in Nazionale. Ne parliamo spesso tra noi: ci chiamiamo la “Nazionale dei trentenni”, ma magari passeremo a essere quella dei 18enni, sarà stimolante».
Cosa farete in questi mesi fuori dalla pista?
«Per ora pensiamo a goderci un po’ le nostre famiglie e gli amici, che non vediamo tanto spesso… Poi sarà tempo di sederci al tavolo e fare valutazioni sui prossimi mesi, per esempio sulla pista di allenamento (sono tesserati per Ice Lab a Bergamo e si allenano a Sesto San Giovanni, ndr) e ovviamente sulle musiche per i programmi del 2019».
Scegliete il momento migliore e quello peggiore dell’annata…
«Tutti i giorni sono i migliori e i peggiori allo stesso tempo. Le gare ti ripagano dalle sofferenze degli allenamenti, ma può sempre capitare l’imprevisto. È un susseguirsi di momenti, come nelle coreografie: puoi cadere, ma devi rialzarti subito. Di sicuro, è stata una bella avventura, che continuerà».
❞ I sentimenti È stata un’emozione giocarci il Mondiale in casa, con il calore del nostro pubblico
Le prospettive
È stato un anno importante, sentiamo di aver aperto una porta solida sul futuro