Al Creberg
Con Cevoli la Bibbia in chiave ironica
Una rilettura in chiave ironica e pop del best seller per eccellenza, il capolavoro conosciuto da tutti, ma forse poco sfogliato. Giovedì, alle 21, al Creberg di Bergamo andrà in scena «La Bibbia, raccontata nel modo di Paolo Cevoli» per la regia di Daniele Sala.
«Mi sono sempre piaciuti gli spettacoli storici, amo le sfide diverse, questa volta ho voluto esagerare andando indietro con la macchina del tempo fino alle origini dell’umanità, usando il registro della favolona», anticipa l’artista romagnolo che narrerà in prima persona le storie dell’Antico Testamento, immaginando Dio alla stregua di un capocomico che convoca gli interpreti. «La Bibbia è lo specchio di come ciascuno di noi vive la propria esistenza, può essere una farsa o una commedia oppure una tragedia, ci sono tutti gli ingredienti», dice Cevoli, che da albergatore a Riccione si è ritrovato comico per caso. «Gino e Michele, che avevo conosciuto nel mio locale a Bologna, mi hanno sbattuto di peso sul palco», sorride. Senza voler dissacrare il testo sacro, l’attore ne coglie i moltissimi aspetti divertenti, facendo sorridere grazie alle vicende dei personaggi che vengono traslati ai giorni nostri. «Adamo è un po’ un ingenuo, uno sprovveduto, lo stupidotto che si incontra al bar e la moglie se lo gira e rigira come un calzino — spiega —. Poi c’è l’eterno conflitto tra l’uomo e la donna, lui è nato single, ma la verità è che senza Eva starebbe ancora nel giardino dell’Eden a ingannare il tempo, non si sarebbe mai evoluto».
Le figure spesso non si comportano in modo esemplare. «Ci sono le problematiche legate al lavoro con lo sfruttamento degli schiavi, la questione degli immigrati, la violenza famigliare, gli adulteri, la Bibbia, che la consideriamo un libro storico o di fantasia, non è un prontuario etico e i suoi protagonisti non sono proprio onesti: Davide fa uccidere il marito dell’amata».
A rendere l’atmosfera ancora più briosa saranno le Trinity girls, ossia le cantanti Daniela Galli, Silvia Donati e Cristina Montanari, che incarnano Sara, la moglie di Abramo, Eva e Betsabea, l’amante di Davide. «Proporranno le canzoni di Sanremo che saranno lo spunto per trattare gli episodi biblici, come “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e pover». C’è un passo che l’ha colpito di più? «Nel Cantico dei cantici è scritto “forte come la morte è l’amore”, non puoi scappare dal sentimento, è
Versione attuale «Nella Bibbia personaggi e storie che raccontano i temi del nostro tempo»
ineluttabile, una vampa divina, come dimostra Dio che ha sacrificato suo figlio per gli uomini — conclude Cevoli —. Un gesto pazzesco».