Bio testamento Atti in Comune
I moduli si possono consegnare all’Anagrafe che li custodirà in cassaforte
I moduli all’Anagrafe, in cassaforte. Già chieste informazioni .
Dopo che il 31 gennaio è entrata in vigore la legge sul testamento biologico, alcuni cittadini (soprattutto donne anziane) si sono già rivolti al Comune di Bergamo per sapere come lasciare le proprie disposizioni anticipate di trattamento (Dat). Almeno venti persone hanno invece scritto mail all’assessore ai Servizi demografici Giacomo Angeloni per avere informazioni. E da oggi il Comune è pronto: le disposizioni anticipate di trattamento possono essere consegnate gratuitamente dai residenti di Bergamo all’ufficio dello Stato civile di Palazzo Frizzoni, che le registrerà e poi le conserverà in cassaforte.
Il Comune ha preparato una modulistica informativa in modo che ogni cittadino sappia quali possibilità offre questa legge. «Puntiamo molto sul fatto che il cittadino, prima di consegnare le disposizioni — dice Monica Pezzella, responsabile dell’Anagrafe — abbia un colloquio con un medico, noi lo suggeriamo. Il medico è l’unico che possa spiegare attentamente quali sono le conseguenze di certe scelte, come rifiutare o meno l’idratazione o l’alimentazione artificiale. Qui si parla di trattamenti salva vita e questa normativa non dev’essere confusa con norme che prevedono altre scelte sul postmortem. Non è questa la sede in cui il cittadino possa esprimere la sua volontà sulla cremazione, sulla donazione degli organi o sullo spargimento delle ceneri». Si tratta invece di un documento che ogni cittadino capace di intendere e volere può sottoscrivere per spiegare quali trattamenti vorrà oppure no (come la rianimazione cardiopolmonare) se un giorno dovesse perdere la capacità di intendere e volere. «È auspicabile — dice Pezzella — che il cittadino affidi l’esecuzione di questa sua volontà a uno o più soggetti terzi, che sono i fiduciari (revocabili in qualsiasi momento): loro dovranno accettare la nomina e conoscere il contenuto delle disposizioni».
Quando il cittadino arriverà in Comune per presentare le Dat, riceverà una documentazione anonima (senza il logo del Comune) che dovrà riconsegnare in busta chiusa. «La legge — spiega Angeloni — non prevede che ci sia un modulo unico su cui poter lasciare la dichiarazione. Un cittadino potrebbe fare anche una dichiarazione su carta bianca». Le Dat, custodite nella cassaforte di Palazzo Frizzoni, verranno poi classificate in ordine d’arrivo nel registro istituito dal Comune con la delibera.
Le disposizioni possono essere redatte in forma scritta, ma chi non riesce a scrivere può anche consegnare un video. Anche i minori possono sottoscrivere le disposizioni anticipate di trattamento (però serve la compresenza dei genitori) e anche chi ha un handicap, a patto che sia capace di intendere e volere. Non possono invece essere sottoscritte da chi ha handicap gravi e ha bisogno di un curatore. In caso di controversie tra il fiduciario e il medico, la parola spetterà al giudice tutelare.