Corriere della Sera (Bergamo)

In mille in Liguria per rivedere le «loro» Colonie

In mille tornano alle Colonie E vince l’effetto-nostalgia

- di Fabio Paravisi

Alle Colonie bergamasch­e riaperte dal Fai in Liguria nel week-end c’è stato il tutto esaurito. E fra i 3500 visitatori, mille erano scesi da Bergamo per rivedere i luoghi in cui avevano trascorso tante estati, tra amicizia e canti, o fra pianti e punizioni.

Qualcuno ricordava soprattutt­o il mare e gli amici, altri pensavano più alla fame e alle botte, ma alla fine l’effetto-nostalgia ha sovrastato tutto. Sono stati in tanti nel fine settimana ad approfitta­re delle Giornate del Fai per mettersi in fila alle Colonie Bergamasch­e di Celle Ligure e Varazze, a spulciare i registri in cerca dei propri nomi, a visitare le loro ex camerate con ancora le brande di ferro, a girare per i padiglioni e nel parco. Sui 3.500 visitatori che si sono presentati nel fine settimana (talmente tanti che domenica il Fai ha dovuto chiudere alle 15 per tutto esaurito) sono stati in un migliaio a scendere dalla Bergamasca, con gruppi da Dalmine e Treviglio. Alcuni di loro avevano fatto parte del contingent­e del 1998 che era stato l’ultimo ad essere spedito da Bergamo ai casermoni di inizio Novecento affacciati sul mare (ma con in mezzo l’Aurelia).

«Un abbraccio, un bacio, poi ci mettevano sul treno con la nostra valigetta e via», diceva la lettera scritta da una piccola ospite bergamasca di fine anni Cinquanta, letta dalle guide all’inizio della visita. Ed è stato il via libera a tante storie raccolte dai volontari del Fai. Alcune erano terribili ma raccontate ormai ridendo: «Sono venuto qui per sette anni, non so cosa avessi combinato da piccolo per subire quella condanna — racconta in un video un ex ospite del padiglione Italcement­i —. Poi ogni anno c’erano i pidocchi e mi rasavano a zero». «La cosa peggiore era la sete in spiaggia — aggiunge un altro —. Facevi code di mezz’ora al rubinetto e magari non riuscivi nemmeno a bere». «Il mare? — dice un terzo — Facevi appena in tempo a bagnarti che ti facevano uscire».

Per fortuna non tutti hanno ricordi del genere. Chiara Pesenti, di San Pellegrino, ha voti: luto far conoscere le Colonie ai suoi figli: «Sono arrivata la prima volta nel 1987 al Padiglione Frizzoni e ci sono tornata finché non sono stata troppo grande. Ricordo che era vietato raccoglier­e i pinoli ma li prendevamo comunque durante le gite e poi li nascondeva­mo sotto i materassi. Per me è stata una bellissima esperienza, e forse è anche per questo che adesso insegno idroterapi­a».

Non tutti i bergamasch­i scesi in Liguria erano ex ospi- alcuni erano stati animatori, inservient­i e assistenti: «Ricordo — ha detto una di loro — tanti visi di bambini, storie, serate in allegria, tanti esempi di amicizia e collaboraz­ione. Lo rifarei per tutta la vita». Tra i visitatori, anche molti liguri che per anni avevano visto le Colonie solo dall’esterno. Ma anche Anna Delfino, che durante la guerra aveva 9 anni e, sorella di un partigiano, vi era stata rinchiusa quando i padiglioni erano stati usati come campo di concentram­ento. Non è riuscita a trovare la forza di entrare, si è seduta all’esterno e ha raccontato: «C’era sempre tanto freddo, avevamo solo una brandina con la coperta e un po’ di riso allungato con acqua».

Tutto esaurito I visitatori sono stati talmente tanti che gli ingressi sono stati chiusi già alle 15

La prigionier­a Una donna vi era stata rinchiusa durante la guerra e non ha trovato la forza di entrare

 ??  ?? L’apertura
Le Colonie bergamasch­e erano chiuse da anni e sono state riaperte per due giorni dal Fai: nel week end ci sono stati 3.500 visitatori
L’apertura Le Colonie bergamasch­e erano chiuse da anni e sono state riaperte per due giorni dal Fai: nel week end ci sono stati 3.500 visitatori

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy