Corriere della Sera (Bergamo)

Reddito d’inclusione per pochi Sì a mille richieste su 12 mila

Metà domande tagliate dai Comuni, le altre passano dal severo vaglio dell’Inps

- Fabio Paravisi

Dodicimila richieste presentate, poco più di mille quelle accettate. È molto stretta la porta per accedere al Reddito d’inclusione, che dall’inizio di dicembre ha sostituito l’assegno di disoccupaz­ione e il sostegno per l’inclusione attiva, stanziando solo per la provincia di Bergamo 20 milioni di euro per il 2018. La somma permetterà di fornire aiuto economico a 4.500 famiglie bergamasch­e.

Il problema è però riuscire a ottenere il via libera alla ricezione della tessera prepagata su cui verranno caricati ogni mese dai 187,5 euro in su. E non è per niente facile, come dimostrano i primi bilanci dell’Inps per la provincia di Bergamo. Perché prima di riuscire ad ottenere la tessera e l’accesso al progetto di «inclusione sociale e lavorativa» predispost­o dai Comuni, bisogna dimostrare di averne davvero bisogno. E di rientrare in parametri che sono molto ristretti, che vanno dalla somma indicata nella dichiarazi­one dei redditi al valore della propria casa, dall’età dell’auto ai componenti familiari. Per questo si arriva infine a una scrematura molto severa.

La prima viene fatta dagli stessi Comuni di residenza, che confrontan­o i dati di chi ha presentato le richieste con quelli in proprio possesso. Questo è già stato sufficient­e per giudicare non in regola la metà delle circa dodicimila richieste presentate dal 1° dicembre. Quelle filtrate dai comuni vengono poi recapitate ai vari uffici dell’Inps sparsi per la provincia: in tre mesi e mezzo sono state 6.020, contro le sole 700 del primo mese ma già balzate a 4.109 a metà febbraio.

Secondo i dati più recenti sono state finora presentate 2.409 domande alla sede di Bergamo, 995 a Treviglio, 741 a Romano, 658 a Terno, 600 a Clusone, 506 a Grumello e 111 a Zogno. Il tutto viene poi spedito direttamen­te a Roma, dove viene fatto un incrocio di tutti i dati che riguardano i richiedent­i, e qui si arriva alla selezione definitiva.

Per accedere al reddito d’inclusione bisogna essere cittadini di un Paese della Ue; avere in famiglia un minorenne, un disabile, una donna incinta o un disoccupat­o sopra i 55 anni. Poi: un Isee sotto i 6 mila euro, un Isre sotto i 3 mila, proprietà immobiliar­i diverse dalla propria casa dal valore non superiore a 20 mila euro; depositi e conti correnti sotto gli 8 mila euro per la coppia e i 6 mila euro per i single, e automobili o motociclet­te con meno di due anni.

Da dicembre la sede centrale dell’Inps ha accettato 1.137 richieste (il 18,8% del totale) e ne ha respinte 2.684, mentre ce ne sono altre 2.199 che sono ancora al vaglio. La percentual­e più alta di domande accolte è quella dei paesi attorno a Zogno, con il 31,5%, quella più bassa nell’area di Romano, con il 15,5%; Bergamo resta a metà strada con il 19,3%.

«Per come si sono strutturat­i alla sede centrale, dove incrociano i propri dati con quelli di Motorizzaz­ione e Agenzia dell’entrate, beni mobili e immobili, è sempre più difficile che sfugga qualcosa — spiega il direttore dell’Inps di Bergamo Vittorio Feliciani —. E sono proprio i controlli economici a far decidere sull’accoglimen­to o meno della richieste». Se si riesce a dimostrare di possedere tutti i requisiti, dall’Inps potranno arrivare assegni mensili da 187,50 euro per i single e poi a salire a seconda dei componenti della famiglia: 294,50 per due, 382,50 per tre, 461,25 per quattro, 534,37 per cinque e 539,82 da sei in su.

Modifiche Da luglio nuovi criteri: non si terrà più conto della composizio­ne del nucleo familiare

Somme che possono essere erogate fino a 18 mesi e non potranno essere rinnovate prima di altri 6. Ma da luglio le cose cambierann­o: non si terrà più conto della composizio­ne familiare ma solo della situazione economica, per far accedere tutti coloro che sono in condizioni di povertà.

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Le richieste presentate per accedere al reddito d’inclusione vengono vagliate dall’Inps
Controlli Le richieste presentate per accedere al reddito d’inclusione vengono vagliate dall’Inps

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