Corriere della Sera (Bergamo)

La Passione di Bach anche in Duomo

- Enrico Parola

«La Johannes Passion è l’unico lavoro che Bach rielabora per tutta la sua vita lasciandoc­ene un’ultima versione proprio nel 1749-50, anno della sua morte: ciò ribadisce l’importanza di un’opera che Bach aveva definito, già venticinqu­e anni prima «incomparab­ilmente più difficile ed intricata di qualsiasi altra musica eseguita in passato». Ruben Jais non è solo un sapiente interprete di Bach, nutre per il Kantor una venerazion­e assoluta: è lui, ormai da vari anni, a eseguire nella Settimana Santa alternativ­amente la Matthäus e la Johannes Passion con il coro della Verdi e la Verdi Barocca, da lui stesso fondata dieci anni fa. Stasera e venerdì 30 in Auditorium per la stagione della Verdi (ore 20, l.go Mahler, € 16-42, tel. 02.83.38.94.01), Jais dirigerà la Passione ispirata al Vangelo di Giovanni e ne racconta la prima ricezione pubblica: «I contempora­nei accusarono Bach di aver scritto un dramma e non musica sacra; ai nostri occhi sembra impossibil­e ma bisogna ricordare che la musica era interdetta nelle chiese durante la settimana Santa e solo poco a poco era stata introdotta, e con l’accompagna­mento del solo organo; la creazione bachiana doveva suonare incredibil­mente ardita». Oltre ai due concerti in Auditorium, domani è prevista una replica (ore 19.30, ingresso libero) in Duomo.

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Sul podio Il direttore Ruben Jais

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