Ferrovia delle Valli Nuova vita per le ex stazioni
I bandi di Comune e Demanio. Ma finora le offerte sono poche
Dopo mezzo secolo di abbandono si cerca una nuova vita per le stazioni e i caselli delle Ferrovie delle Valli. Il Comune di Bergamo e il Demanio ne hanno messe all’asta tre. Possibili usi: residenziali o commerciali.
Case d’epoca vendesi, soluzioni originali, ampie metrature, prezzi abbordabili, vicine al tram. I veri bandi hanno un tono un po’ più formale, ma quelli che sono stati pubblicati stanno cercando di dare nuova vita a pezzi di storia quotidiana dei bergamaschi.
Da mezzo secolo le stazioni e i caselli delle Ferrovie delle Valli sono ricordi di mattoni di una storia durata tanti anni. Nei paesi in cui si fermava il treno si è riusciti in molti casi a trovare loro una nuova destinazione, come sede per le associazioni o piccoli musei di storia locale. Quelli di Bergamo sono invece quasi tutti ancora deserti e abbandonati, e gli unici che li hanno usati negli ultimi anni sono i senzatetto che sono entrati sfondando le finestre. Fino alle nuove iniziative del Comune e del Demanio.
L’ultima ad arrivare sul mercato è la ex stazione di via Crocefisso, a Valtesse. È di proprietà demaniale, come quelle già finite all’asta negli anni scorsi in Borgo Santa Caterina e piazzale Loverini, e si affaccia sul vecchio sedime della Ferrovia, quello che dovrebbe risorgere come linea T2 del Tram delle Valli con capolinea Villa d’Almè.
Si tratta di un edificio di due piani dotato di cucina, soggiorno, bagno al piano terra e da altre tre camere più bagno al primo piano, più sottotetto «non abitabile» e area verde con box in lamiera. In tutto, 559 metri quadrati di cui 110 coperti. In condizioni di manutenzione, riconosce il bando, «mediocri». Prezzo: 98.500 euro, scadenza il 4 giugno. La cifra è pensata per attirare i clienti, se si considera che nello stesso bando c’è anche un terreno di 5.120 metri quadrati a Songavazzo da usare come «parcheggio, movimentazione automezzi e stoccaggio materiali edili», e per quello il costo è più alto: 116 mila euro.
Ci sono poi due ex caselli ferroviari di proprietà comunale. Il primo sorge a ridosso del passaggio a livello di via San Fermo, è grande 120 metri quadrati con destinazione commerciale e costa 120 mila euro. Già quattro persone hanno chiesto all’ufficio comunale del Patrimonio di poterlo vedere: cosa non facile in altri modi, visto che è coperto di vegetazione. In prima fila per l’acquisto c’è la confinante concessionaria Redaelli.
Prezzo decisamente più basso, 30 mila euro, per il secondo ex casello, che pure ha una destinazione residenziale. Non solo perché è più piccolo (50 metri quadrati su due piani) ma anche perché nel frattempo il mondo gli è cambiato intorno, e la piccola costruzione è ora incastrata fra il muro che costeggia la banchina del Tram delle Valli e un condominio. Le condizioni apparentemente più favorevoli hanno attratto sette possibili clienti che hanno chiesto di visitarlo. Il problema è che molti guardano e pochi comprano. Proprio la scarsità delle offerte arrivate finora sta consigliando il Comune di prorogare la scadenza del bando, oggi fissata per il 20 aprile.
In Comune però credono nel recupero dei caselli, tanto che stanno introducendo modifiche al Pgt per cambiare le destinazioni a residenziale e terziario anche per gli edifici di via Negrisoli e via Martinella, mentre quello di via Bianzano rientra nel piano di ristrutturazione dell’ex Ote.
Che in una ex stazione delle Ferrovie delle Valli si possa vivere bene (almeno finché non ti piazzano il tram sotto le finestre) è dimostrato dal fatto che proprio ieri il Demanio ha emesso un bando per rinnovare il contratto d’affitto alla famiglia che dal 2000 vive nella ex stazione di Petosino. Il concorso serve a rinnovare il contratto scaduto nel 2016. Il canone d’affitto per una casa su due piani in campagna ma a poca distanza dalla provinciale è di 3.200 euro l’anno.
Destinazioni Gli edifici possono essere utilizzati con finalità residenziali o commerciali